Henkel, arrivano i flaconi realizzati da Plastic Bank ad Haiti

Raccogliere plastica per ripulire il territorio e guadagnarsi da vivere. Accade ad Haiti grazie alla squadra di Plastic Bank, di cui fa parte anche Henkel.

Quante volte ci è capitato di comprare un flacone di detersivo al supermercato? A uno sguardo superficiale possono sembrarci tutti uguali, ma ce ne sono alcuni che arrivano da molto lontano e portano con sé una storia di dignità e riscatto. Sono quelli prodotti da Henkel con la plastica riciclata nei centri di Plastic Bank, ad Haiti. Un esperimento che per ora è in fase pilota, ma che – negli auspici dell’azienda – potrebbe essere ampliato in futuro.

Cosa fa Plastic Bank ad Haiti

“Quando definiamo una cosa rifiuto, la vediamo come rifiuto”. Le cose cambiano quando iniziamo a capire che tutto ha un valore, compresi quelli che all’apparenza sembrano “solo” scarti. È il messaggio lanciato da David Kats, fondatore di Plastic Bank, un’impresa sociale che opera ad Haiti, nelle Filippine e in Indonesia. Con questo progetto, i rifiuti in plastica raccolti nel territorio diventano una moneta di scambio: basta portarli nei centri affiliati per ricevere denaro, beni o servizi di prima necessità, o anche per pagare la retta scolastica o l’assistenza sanitaria. Così, le spiagge e i centri abitati sono più puliti e, parallelamente, le persone si guadagnano le risorse per vivere una vita dignitosa.

Ma non è finita qui, perché la plastica viene poi riciclata e trova una seconda vita come “social plastic”, che le aziende partner trasformano in prodotti o packaging. Ed è proprio quello che Henkel – la multinazionale tedesca leader nel campo della detergenza, della cosmetica e degli adesivi e sigillanti – fa con il materiale recuperato ad Haiti, dove sono stati aperti tre centri di raccolta. Un paese in cui l’80 per cento della popolazione vive con meno di due dollari al giorno, circa tre case su quattro sono di latta, legno e cartone e, fatta eccezione per Plastic Bank, c’è forte carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti. La collaborazione è iniziata nel 2017 e già l’anno successivo l’azienda ha messo sul mercato i primi 25mila flaconi realizzati con la social plastic. L’esperimento è riuscito e già si studia il modo migliore per ripeterlo in futuro, su una scala ancora più ampia.

Henkel usa sempre meno plastica

Per un’azienda come Henkel, che deve garantire la qualità, la sicurezza e l’igiene dei prodotti rispettando precisi requisiti di legge, la plastica è spesso una necessità. Ma ciò non toglie che si possa lavorare per impiegarla in modo intelligente e più rispettoso del Pianeta, abbandonando il modello lineare (produco, consumo, uso e butto) e abbracciando il paradigma dell’economia circolare.

In questo senso, la multinazionale tedesca si è prefissata alcuni obiettivi ben precisi da raggiungere: entro il 2025 il 100 per cento del packaging Henkel sarà riciclabile, riutilizzabile o compostabile (sono esclusi i prodotti adesivi, i cui residui potrebbero compromettere la riciclabilità), e le confezioni dei prodotti al consumo in Europa utilizzeranno almeno il 35 per cento di plastica riciclata. Il Pvc sarà eliminato del tutto. Al 2025 manca ancora qualche anno, ma – fa sapere l’azienda – l’Italia è già a buon punto: i flaconi di alcuni detersivi per la casa sono già realizzati con Pet riciclato al 100 per cento, mentre quelli dei detersivi per il bucato diventano sempre più leggeri e compatti, grazie al minuzioso studio delle nuove formulazioni.

 

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Foto in apertura © Plastic Bank

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