Andrea Pastorelli, direttore generale di Teach for Italy, spiega come giovani talenti possano diventare agenti di cambiamento nelle scuole svantaggiate.
Elon Musk e Travis Kalanick chiamati da Trump come consiglieri
È certamente una notizia. Perché, se nelle ultime settimane nella Trump Tower si vedevano apparentemente solo imprenditori e milionari legati alla vecchia economia, ora entrano a far parte della squadra di governo due imprenditori che quella economia la stanno cambiando, puntando sulla sostenibilità, sulla sharing economy, sull’innovazione tecnologica. Sarà per questo che Trump ha scelto
È certamente una notizia. Perché, se nelle ultime settimane nella Trump Tower si vedevano apparentemente solo imprenditori e milionari legati alla vecchia economia, ora entrano a far parte della squadra di governo due imprenditori che quella economia la stanno cambiando, puntando sulla sostenibilità, sulla sharing economy, sull’innovazione tecnologica.
Sarà per questo che Trump ha scelto Elon Musk, amministratore di Tesla, e Travis Kalanick, fondatore di Uber, come consiglieri del “Strategic and Policy Forum”. Faranno parte dei consiglieri per quanto riguarda le politiche economiche e legate al lavoro.
Trump tende la mano alla Silicon Valley
Di certo non si tratta di una mossa così scontata. Nei lunghi mesi di campagna elettorale lo stesso Musk aveva dichiarato di non considerare Trump come la persona giusta a guidare gli Stati Uniti, sottolineando come fosse Hilary Clinton a puntare sulle giuste politiche ambientali ed economiche. Tutta la Silicon Valley, la culla tecnologica degli Stati Uniti, si era divisa sul candidato, oggi presidente eletto.
Di certo si tratta di una mossa intelligente e fondamentale per non tagliare i ponti con le maggiori aziende hitech e non che stanno fatturando miliardi di dollari e sono costantemente in crescita. Colossi come Uber appunto, o Tesla e SpaceX, o la stessa Apple, non potranno non essere prese in considerazione da Trump.
Elon Musk e gli altri a cena da Trump
Quello che a questo punto ci si augura è che, dopo l’intervento di Leonardo DiCaprio, la presenza di Elon Musk possa per lo meno rallentare la volontà del presidente eletto degli Stati Uniti di dare ulteriore spazio ad un’economia fossile, rimasta ormai indietro su tutti i fronti: dalla produzione di energia a quella industriale.
E l’annuncio di questi giorni che Trump incontrerà a breve i vari leader del mondo hitech e i maggiori rappresentanti della Silicon Valley, tra cui Tim Cook, Larry Page, Jeff Bezos e Sheryl Sandberg, potrebbe far ben sperare.
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