Non solo mare: la Sardegna punta su turismo attivo e cammini ed entra nella lista delle 25 migliori destinazioni al mondo di Lonely Planet per il 2026
La più recente edizione del Country Brand Index 2014-15 afferma che l’Italia, in 10 anni, è passata dal primo al 18esimo posto della graduatoria stilata in base al giudizio di migliaia di opinion maker. Per la prima volta nella storia del rapporto stilato da FutureBrand, un Paese asiatico conquista la vetta della classifica. Questi
La più recente edizione del Country Brand Index 2014-15 afferma che l’Italia, in 10 anni, è passata dal primo al 18esimo posto della graduatoria stilata in base al giudizio di migliaia di opinion maker.
Per la prima volta nella storia del rapporto stilato da FutureBrand, un Paese asiatico conquista la vetta della classifica. Questi sono i dieci Paesi più forti come “country brand”:
1. Giappone
2. Svizzera
3. Germania
4. Svezia
5. Canada
6. Norvegia
7. Stati Uniti
8. Australia
9. Danimarca
10. Austria
Un risultato chiave che riguarda l’Italia è il parametro dell’awareness, ovvero della conoscenza del Paese come meta turistica: in questo, l’Italia è ancora prima ma, come spiega il rapporto, “la sola conoscenza non rende un Paese ‘country brand’, difatti l’Italia che gode di un livello di considerazione maggiore del Giappone (89% contro l’84%) è poi diciassette posti più indietro nel ranking complessivo”.
https://www.youtube.com/watch?v=5jLrDJOFmX0
L’Italia nel 2013 ha generato con il turismo un giro d’affari pari al 4,2% del Prodotto Interno Lordo che arriva a 10,3 considerando l’indotto. Il turismo in senso stretto occupa 1.106.000 addetti (dieci volte più della chimica) e con l’indotto 2.619.000, cioè un milione più degli addetti dell’industria metalmeccanica.
Sotto processo c’è non certo la mancanza di bellezze architettoniche ma, prima di tutto, il rapporto qualità-prezzo dove l’Italia è precipitata dal 28esimo al 57esimo posto. Lo stesso report precisa che il nostro Paese è “penalizzato da una cattiva gestione politica” (siamo 24esimi in questo parametro), con un sistema valori che si va opacizzando sempre più, poco attrattivo come destinazione per studi e investimenti (19esimo e 28esimo), con infrastrutture insoddisfacenti (23esimi), intolleranza (23esimi), scarsa tecnologia (29esimi) e una qualità della vita sempre più bassa (25esimi).
Sul Corriere della Sera chiosa così Gian Antonio Stella:
Venezia resta Venezia, Roma resta a Roma e Capri resta Capri, ma i turisti stranieri non sono baccalà: non tornano, se si sentono bidonati. Peggio: scoraggiano gli amici e i parenti dal venire in un Paese stupendo ma che pretende di avere una sorta di diritto di imporre ai visitatori pedaggi ingiusti. Tanto più se, intorno, troppe cose sono insoddisfacenti. L’ultimo dossier del World Economic Forum nel settore Travel & Tourism, come denuncia uno studio di Silvia Angeloni, ci rinfaccia per di più il modo in cui gestiamo le nostre ricchezze paesaggistiche: nella «sostenibilità ambientale» siamo cinquantatreesimi. Peggio ancora nell’indice «Applicazione delle norme ambientali», dove ci inabissiamo all’84º posto. Qualcuno pensa che sia furbo continuare ad aggiungere cemento e cemento da Taormina a Cortina, da Courmayeur a Santa Maria di Leuca? Ecco la risposta: i turisti internazionali ci dicono che quella roba lì non gli interessa. L’Italia che vogliono vedere è un’altra.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Non solo mare: la Sardegna punta su turismo attivo e cammini ed entra nella lista delle 25 migliori destinazioni al mondo di Lonely Planet per il 2026
La piattaforma ha annunciato la durata minima per i soggiorni con voli. Oltre ad aver già sospeso la vendita di destinazioni affollate in alta stagione.
Torna dal 13 al 16 ottobre l’appuntamento con Hotel 2025: la sostenibilità è sempre più al centro delle sfide future del settore hospitality.
Per rafforzare l’economia, si punta ad attrarre visitatori. Ma la crescita del turismo lento e sostenibile è l’unica via possibile per sviluppare il settore dei viaggi senza distruggere luoghi in buona parte ancora vergini.
Viaggio in Costa Rica alla scoperta del suo immenso capitale naturale, per catturare il respiro della foresta pluviale, l’energia del vulcano e il fragore dell’oceano.
#PlantHealth4Life, l’iniziativa che vuole sensibilizzare chi viaggia fuori dall’Europa sull’importanza di non portare con sé piante, semi, fiori, frutta o verdura.
Da Cusco, ombelico del mondo, a Machu Picchu, la città perduta degli Inca, un itinerario nella storia millenaria del Perù tra siti archeologici e riti ancestrali.
Nel sultanato dell’Oman dove le montagne dividono il deserto dal mare, tra incenso, datteri, wadi dall’acqua smeraldo e notti dorate sotto le stelle.
I borghi italiani stanno scomparendo. Ruralis li rilancia con il turismo rurale, valorizzando le case vacanza e rafforzando la comunità e l’economia locale.