Nelle foto di Los Angeles sfigurata dagli incendi si notano case, terreni, automobili e boschi coperti da una polvere rosa. Vediamo di cosa si tratta.
In cinque anni sono più di 2000 i brevetti italiani green
Crescono le imprese italiane che operano nel settore della green economy. Si va dalle rinnovabili alle biotecnologie, dallo sviluppo sostenibile del territorio alle bioplastiche.
Le aziende italiane che operano nel settore dell’innovazione sostenibile possono essere un fattore determinante per rilanciare l’economia. Sono i numeri a dimostrarlo, numeri presentati durante l’evento “Aspettando Expo 2015, Green Economy 2.0” organizzato da VedoGreen, la società del Gruppo IR Top, Partner Equity Markets di Borsa Italiana – LSE Group e specializzata nella finanza per le aziende green.
L’evento ha infatti visto la partecipazione delle migliori aziende italiane impegnate nell’innovazione sostenibile, durante il quale sono state premiate le 30 aziende che più si sono distinte nei settori Agribusiness, Ecobuilding, Eco-mobility, Environmental services, Green chemistry, Lighting solutions, Smart energy, Waste management, Water, air & noise treatment, White biotech.
Tutto il meglio della green economy. “Siamo molto soddisfatti della risposta delle aziende, che hanno dimostrato un grande entusiasmo nei confronti della nostra iniziativa volta a valorizzare le eccellenze della Green Economy italiana attraverso la I edizione degli Awards VedoGreen”, ha dichiarato Anna Lambiase, socio fondatore e amministratore delegato di VedoGreen.
Un dato su tutti: oltre il 70 per cento delle domande di brevetto presentate da aziende italiane green tra il 2009 e il 2013, è riconducibile a tecnologie per la produzione energetica da fonti rinnovabili, sistemi per il controllo dell’inquinamento e il risparmio energetico, biocarburanti, mobilità sostenibile, isolamento termico in edilizia, energia eolica, circuiti per la generazione di energia.
“I dati dell’Osservatorio VedoGreen sui 10 settori green – continua l’ad Lambiase – mostrano un trend crescente del fatturato delle aziende green non quotate nel periodo 2009-2012. In VedoGreen aiutiamo le imprese a crescere. La nostra mission, infatti, è favorire l’incontro tra domanda e offerta di capitale, offrendo supporto alle aziende virtuose nella ricerca di risorse per finanziare interessanti progetti di sviluppo, sia sotto forma di equity che di capitale di debito”. Secondo l’Osservatorio VedoGreen sono 28 le società green quotate in Borsa Italiana, con una capitalizzazione complessiva di 1,5 miliardi di euro (54% sul mercato AIM Italia, 46% sul mercato MTA).
Immagine via businessnewsdaily
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Entra in vigore un’altra disposizione della direttiva europea sulla plastica monouso: quella sul contenuto di Pet riciclato delle bottiglie.
Smetteremo di produrre vestiti per rigenerare il Pianeta: è la visione della giornalista Tansy E. Hoskins in “Il libro della moda anticapitalista”.
Dopo oltre tre giorni, gli incendi che hanno circondato la metropoli californiana non accennano ad arrestarsi. Almeno 10 i morti e quasi 200mila le persone evacuate.
Per accelerare l’integrazione di metodi innovativi non animali nella ricerca biomedica è necessario avviare una trasformazione culturale.
Da qui al 20 gennaio saranno designati il Chuckwalla e il Sáttítla national monument: il primo, in particolare, estenderà il parco nazionale di Joshua Tree.
L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.