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Staccare in quest’epoca iperconnessa, non è sempre facile. Lasciare a casa lo smartphone e non connettersi ai social network però è possibile, e forse consigliabile: 5 idee per vacanze digital detox.
Sempre connessi, giorno e notte, spesso è difficile abbandonare lo smartphone anche solo per una giornata. Disintossicarsi però è possibile: da una semplice gita in montagna, a soggiorni in quiete strutture “fuori rete”, le vacanze digital detox sono sempre più richieste. Sconnettersi dalla rete e dai social network per connettersi con se stessi e con il luogo dove ci si trova. Qualcosa che un tempo era normale, ora diviene straordinario.
Ormai è una nuova categoria di viaggio, un’esigenza nata dall’epoca moderna, dal nostro essere sempre reperibili, in rete, in linea. C’è chi sente il desiderio di staccare e chi crede che sia necessario per la propria salute, in entrambi i casi, le possibilità di lasciare in un cassetto il proprio smartphone sono molte, alcune semplicissime. Può bastare la volontà per dimenticarsi dei social network ma, a volte, occorre essere costretti e che il programma digital detox sia predisposto nel dettaglio. 5 idee di disintossicazione dal mondo digitale.
Per disintossicarsi andiamo nella zona più remota e selvaggia dell’isola di San Pietro a Carloforte, in Sardegna. Qui si trova il Poecylia resort, un luogo dove poter trascorrere il tempo conservando uno stile di vita di altri tempi. Le camere non hanno tv, telefono, internet, frigobar o aria condizionata. Il luogo deve bastare, con la sua naturale bellezza. Gli stessi proprietari affermano che: “Il mondo magico del Poecylia non è adatto a tutti, in taluni casi è addirittura sconsigliato. A chi, in particolare, è dipendente da un modo di vivere tipico dell’era contemporanea, dalla tecnologia, dal lusso e dal comfort stereotipati e omologati. Poecylia non é il luogo adatto al frenetico viaggiatore moderno e di passaggio, frettoloso, abituato e desideroso di pianificare il viaggio ideale, alla ricerca dell’hotel perfetto. Qui il tempo scorre lentamente, ed è possibile ritrovare se stessi, grazie a un’isola di meditazione e relax”. Tra i primi resort senza interferenze hi-tech sorto in Italia, si distingue per la natura suggestiva in cui si trova che lo rende un luogo fantastico per rilassarsi e riconnettersi con se stessi.
Nel Canton Ticino nella vicina Svizzera c’è una valle dove i cellulari potrebbero addirittura non funzionare: si chiama Val Bavona e ne abbiamo già parlato perché qui la peculiarità è l’assenza di alimentazione elettrica. Il fabbisogno energetico nelle “terre” – così sono chiamati i piccoli villaggi –viene soddisfatto solo grazie a pannelli solari. Nessuna costrizione, certo, ma in un luogo simile, tra le cascate di Feroglio e la vegetazione lussureggiante, l’ultimo pensiero è quello di tirar fuori uno smartphone e usarlo. Le uniche attrazioni sono quelle della natura.
Staccarsi da tutto, cellulari compresi, può voler dire lasciare spazio alla preghiera e alla spiritualità. Sono sempre di più le persone che decidono di trascorrere qualche giorno in santuari o conventi, a volte spinti da motivi religiosi, molto più spesso solo dal desiderio di concentrarsi su se stessi. Le possibilità sono tante: nella laguna di Venezia, vicino Burano e Torcello, si trova la piccola isola di San Francesco del deserto, un ciuffo di verde che emerge dall’acqua abitata dai Frati Minori fin dal 1230 circa. Guidati da un francescano si può visitare l’isola e anche soggiornare alcuni giorni, lontani da tutto. Un’altra possibilità, questa volta in Toscana, è quella del Santuario della Verna in provincia di Arezzo, sull’Appennino Toscano. I frati cappuccini ospitano chiunque voglia un luogo silenzioso per riflettere.
In montagna non utilizzare gli smartphone è più semplice: capita che non ci sia campo e se si percorre un sentiero, specie se difficoltoso, occorre tutta la concentrazione possibile. Se si amano le montagne un buon modo per disintossicarsi dalla rete è spingersi sulle Dolomiti bellunesi, nel versante veneto, e percorrere l’Alta via dolomitica numero 6, detta “dei silenzi”. È un percorso un po’ impegnativo perché i sentieri oggi sono parzialmente scomparsi fra le erbacce o sotto le frane, anche se restano quelli principali, segnalati, a volte anche attrezzati, lungo i quali spesso non si incontra anima viva.
Quando capita ci fa innervosire: essere sul treno e non avere la connessione internet succede. Dunque: perché non intraprendere un viaggio su una delle tante linee locali italiane che permettono di viaggiare lentamente, senza distrazioni e godendo a pieno il paesaggio che si attraversa? Un buon libro, lo sguardo attento fuori dal finestrino o la curiosità di conoscere chi viaggia sullo stesso treno. Senza social.
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