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Etica e responsabilità sono le nuove chiavi del successo delle imprese. Dal risparmio energetico alla solidarietà, le imprese italiane puntano su etica e responsabilità. Non così gli insegnamenti universitari. A tracciare il quadro è l’Osservatorio Socialis.
In attività di Csr – responsabilità sociale d’impresa sono stati investiti dalle aziende italiane 920 milioni di euro nell’ultimo anno. Le cifre sono state presentate dall’Osservatorio Socialis durante le premiazioni delle tesi di laurea più interessanti sull’argomento della Csr.
I milioni sono stati puntati da più del 70% delle aziende con più di 80 dipendenti che hanno destinato in media 158.000 euro ciascuna a risparmio energetico e contenimento degli sprechi (65%), a iniziative in favore dei dipendenti (55%), al contrasto dell’inquinamento e allo smaltimento dei rifiuti (53%), a solidarietà e impegno umanitario (38%), a favore della pratica sportiva (31%), al sostegno di arte e cultura (24%).
I dati “devono spingere le università ad accrescere i corsi per la formazione di una classe dirigente che sia più attenta all’ascolto del territorio e delle persone – commenta Roberto Orsi, presidente di Errepi Comunicazione e direttore dell’Osservatorio Socialis – oggi solo 42 atenei su 80 prevedono insegnamenti che riconducono alla Csr, all’etica, allo sviluppo sostenibile”.
La ricerca è stata presentata nell’ambito del conferimento della XII edizione del Premio Socialis. Sono state premiate le tesi di:
Il Premio Socialis è l’unico riconoscimento alle migliori tesi di laurea su argomenti che riconducono alla responsabilità sociale d’impresa, un appuntamento annuale che pone al centro della riflessione sociale e imprenditoriale la necessità di un’economia più attenta allo sviluppo sostenibile.Oltre 750 le tesi pervenute dal 2003, anno della prima edizione del premio, 65 atenei di provenienza dei lavori accademici, 16 enti patrocinanti.
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