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Il centro faunistico Il pettirosso aprirà, con la collaborazione del comune di Modena, un’oasi naturalistica per la cura e il recupero degli orsi bruni.
Una bella notizia per quel che riguarda gli orsi e il loro benessere. A Modena, l’amministrazione del centro fauna selvatica Il pettirosso aprirà presto un’oasi faunistica per la cura e la protezione dei plantigradi feriti o in difficoltà sul territorio. Un’iniziativa encomiabile, soprattutto in questo momento: l’orso, infatti, sta subendo una serie di attacchi ingiustificati e in Trentino, nella tenuta del Casteller, alcuni esemplari sono detenuti da tempo in condizioni non certo ottimali, malgrado le proteste e le prese di posizione degli animalisti.
Il pettirosso, centro per la protezione e il recupero degli animali selvatici, sta creando un’area boschiva specifica in cui gli orsi possano muoversi liberamente in attesa di essere reintrodotti nel loro ambiente naturale. Allo scopo il Comune di Modena, con una delibera della giunta comunale, ha assicurato la disponibilità di un’area di 14mila metri quadrati, vicino a quella già occupata da Il pettirosso, dove realizzare l’oasi di recupero per gli orsi bruni. Il tutto sarà rivolto soprattutto ai cuccioli di questi plantigradi che possono essere facilmente vittime di incidenti o della perdita incidentale o fortuita della mamma e del nucleo familiare.
L’area dedicata al recupero degli orsi sarà videosorvegliata all’interno e dotata di una doppia recinzione alta 3 metri, con la sommità rivolta all’interno (la cosiddetta “antivolpe”) per impedire la fuga degli animali. Una volta rimessi in salute gli orsi verranno accompagnati da veterinari e addetti specializzati in un percorso di riabilitazione e in un successivo reinserimento nel loro habitat naturale. Gli orsi bruni sono una razza autoctona europea.
Molti di essi vengono ritrovati feriti in ambienti liberi, ma tra i “pazienti” dell’oasi faunistica ci saranno soprattutto gli esemplari provenienti da progetti di recupero di nazioni dell’est europeo dove i plantigradi vengono utilizzati come attrazioni nelle fiere, legati alla catena e rinchiusi in gabbie dove non hanno possibilità di muoversi, subendo così gravi danni sia fisici che psicologici.
Il centro faunistico Il pettirosso gestisce già l’oasi del parco Torrazzi in via Nonantolana, una grande area boschiva di quasi 30mila metri quadrati nella quale ospita e si prende cura degli animali selvatici in difficoltà. Gli operatori del centro, inoltre, in virtù di una convenzione con il Comune, affiancano le istituzioni e le forze di polizia per il recupero e la gestione della fauna incidentata, ferita o abbandonata, con interventi 24 ore su 24. Il centro propone inoltre anche iniziative di informazione sulla vita degli animali, visite guidate per le scuole all’interno dell’oasi faunistica e, quando possibile, organizza in proprio la liberazione degli animali curati e il loro ritorno negli habitat naturali.
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