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Gli orsi prigionieri nella tenuta del Casteller in Trentino versano in cattivissime condizioni. Lo documenta un video girato dagli animalisti.
Gli orsi detenuti nella tenuta del Casteller in Trentino non stanno bene. Anzi, stanno decisamente male. Seppelliti in cubicoli di cemento, impossibilitati a seguire la loro indole di plantigradi, senza uno sfogo naturale, in un ambiente non certo confacente alla loro natura. Lo dimostra un video impressionante girato da alcuni attivisti trentini che sta circolando in rete da qualche giorno. E il senso di soffocamento delle gabbie di cemento, il buio, le sbarre… ci danno l’esatta dimensione del terribile stato di questi poveri animali a cui è stato sottratto il bene più prezioso: la libertà.
Le associazioni animaliste e lo stesso ministro dell’Ambiente Sergio Costa si sono adoperati da tempo perché agli orsi trentini fosse restituita la libertà. “Il video dimostra come gli orsi siano abbandonati in spazi angusti e smentisce anche l’immagine idilliaca che la Provincia di Trento vuole dare con il suo sito, dove di parla di ‘delicato equilibrio fra piante, uomini e animali’, di ‘luoghi incantevoli’, e di un ambiente ‘tutelato e curato con grande attenzione’, afferma il presidente di Gaia animali & ambiente Edgar Meyer.
Gli fa eco l’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) con le parole del suo presidente Massimo Comparotto: “Aspettiamo dalla procura di Trento un riscontro alla denuncia-querela depositata con l’istanza di sequestro preventivo della struttura. Il centro di detenzione del Casteller è inidoneo e non garantisce il benessere degli animali reclusi per la cui libertà stiamo lottando da mesi nelle aule giudiziarie”. E il video girato al Casteller dimostra con i fatti la crudeltà della situazione degli orsi trentini.
Orsi che girano su se stessi incessantemente, che rifiutano il cibo, che non vanno in letargo e giacciono sul fondo di un cubicolo cieco: le condizioni dei poveri plantigradi detenuti in Trentino sono davvero un colpo al cuore per chi ama gli animali e la natura. “Da tempo Gaia, assieme ad altre associazioni, ha in essere diversi contenziosi legali con la Provincia di Trento a proposito delle ordinanze di cattura degli orsi. Abbiamo scelto da che parte stare: al fianco di quell’essere vivente costretto all’impotenza, che volgendo il suo sguardo verso di noi ci implora di portare avanti l’impegno per la liberazione sua e dei suoi compagni di prigionia”, conclude Meyer.
Vista la gravità delle condizioni in cui versano i tre orsi detenuti al Casteller e date le inadeguate condizioni di cattività che sono costretti a subire c’è stato anche un sopralluogo – il 14 settembre 2020 – con una delegazione di esperti inviata dal ministero dell’Ambiente. E l’Oipa ha presentato lo scorso ottobre alla procura della Repubblica di Trento istanza di sequestro preventivo del centro faunistico della Provincia autonoma di Trento “Casteller” per la non idoneità della struttura a ospitare gli orsi attualmente detenuti. L’istanza di sequestro si aggiunge alle altre azioni legali a tutela dei tre orsi reclusi M49, M57 e DJ3, quest’ultima al Casteller da oltre nove anni. Una situazione terribile per i plantigradi che ora il video degli animalisti trentini ha documentato con forza. Quanto ancora si dovrà aspettare perché la Regione Trentino dia finalmente una svolta concreta a quello che sta succedendo?
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