Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
La compagnia ha presentato i risultati ottenuti nel quinquennio 2010-2015 e le strategie che adotterà per ridurre il proprio impatto ambientale entro il 2020.
Il Gruppo Adidas, uno dei marchi di riferimento nel settore degli articoli sportivi, ha presentato il nuovo rapporto di sostenibilità, intitolato “Come si crea in modo responsabile”. La multinazionale tedesca negli ultimi anni si è resa protagonista di numerose iniziative volte a ridurre il proprio impatto ambientale, nel febbraio dello scorso anno ha superato il traguardo della Better Cotton Initiative per il cotone sostenibile, iniziativa che mira a migliorare l’impatto sociale e ambientale della coltivazione del cotone nel mondo.
Mentre nell’aprile del 2015 l’azienda, insieme a Parley for the Oceans, ha presentato il primo paio di scarpe realizzato con i rifiuti oceanici. Il nuovo rapporto offre una panoramica dei risultati conseguiti nel quinquennio 2010-2015 e introduce le nuove strategie, fissate in obiettivi concreti e misurabili, che verranno adottate entro il 2020.
Tra gli obiettivi su cui Adidas si concentrerà nei prossimi anni ci sono acqua, materiali, energia, lavoratori e salute. Le persone sono al centro della strategia di Adidas, dagli operai ai consumatori il gruppo mira a proteggerne i diritti e a far sì che vengano esercitati affinché le persone possano prendere decisioni informate e sviluppare le proprie potenzialità.
Per quanto riguarda l’acqua l’azienda lavorerà con i propri fornitori per ridurre il loro consumo di acqua del 20 per cento, mentre all’interno degli stabilimenti Adidas l’obiettivo è di ridurre il consumo del 35 per cento per ogni dipendente. Simile l’approccio adottato per i rifiuti, i fornitori dovranno ridurre i loro rifiuti del 20 per cento, mentre all’interno delle proprie strutture Adidas mira ad aumentare il riciclo del 50 per cento e a ridurre il consumo di carta del 75 per cento.
Il nuovo rapporto di sostenibilità, il cui slogan è “Lo sport ha bisogno di spazio”, si concentra inoltre sulla necessità di mantenere intatti gli spazi dedicati alle discipline sportive affinché, si legge nel rapporto, “lo sport continui ad essere una fonte infinita di felicità”. Un sondaggio effettuato da Adidas presso i consumatori ha rivelato che il 93 per cento degli intervistati non sopporterebbe un mondo nel quale mancano i luoghi dedicati allo sport.
“Attraverso lo sport abbiamo il potere di cambiare la vita delle persone e creare un cambiamento sociale positivo e duraturo – ha affermato Herbert Hainer, ceo di Adidas. – Lo sport ha però bisogno di spazi, come un campo per giocare, un oceano da navigare o una montagna da scalare. Questi spazi sono sempre più in pericolo a causa delle minacce create dall’uomo, come l’esaurimento delle risorse, i cambiamenti climatici e la sovrappopolazione. Questo è il motivo per cui vogliamo agire ed essere i custodi di questi spazi attraverso la sostenibilità”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il secondo produttore al mondo sigla una decisione storica. Ma gli allevamenti avranno tempo fino al 2034 per chiudere.
Piogge torrenziali hanno colpito numerose nazioni asiatiche, provocando inondazioni catastrofiche. Si cercano ancora centinaia di dispersi.
Un report di Greenpeace denuncia il modello politico-economico della Russia: un intreccio di estrattivismo, autoritarismo e guerra che distrugge l’ambiente, con pesanti ripercussioni sull’ecosistema globale.
Con l’ultima revisione del Pnrr, i fondi stanziati per le Cer passano da 2,2 miliardi a poco meno di 800 milioni: preoccupazione tra gli addetti ai lavori.
Ecomondo 2025 racconta una transizione ecologica che avanza tra innovazione, dati e confronti, mostrando come il cambiamento riguardi già la vita di tutti.
Grande novità nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ma salta il voto sul consenso libero, senza il quale è violenza sessuale.
Nella notte è uscita una nuova bozza che fa crollare le speranze. 30 paesi scrivono alla presidenza che è inaccettabile.
Insieme all’associazione Io non ho paura del lupo scopriamo questo grande predatore e come la convivenza tra la specie e le attività umane è possibile.
Un rapporto pubblicato dal Wwf mette in luce quali sono le cause economiche della deforestazione in Amazzonia.


