Prima Lützerath, poi Davos. Così Greta Thunberg ha dato nuova linfa alla lotta climatica
Prima le proteste nel fango a Lützerath, poi la presenza più istituzionale a Davos. In pochi giorni Greta Thunberg si è fatta sentire lì dove più conta.
Prima le proteste nel fango a Lützerath, poi la presenza più istituzionale a Davos. In pochi giorni Greta Thunberg si è fatta sentire lì dove più conta.
I Paesi delle isole del Pacifico contro la decisione del Giappone di sversare entro l’estate le acque della centrale nucleare di Fukushima nell’Oceano.
Respinta la richiesta di sorveglianza speciale da parte della questura di Pavia per l’attivista di Ultima generazione che imbrattò il Teatro alla Scala.
L’ennesimo danno della siccità in Kenya: milioni di uccelli, in mancanza di erba, stanno devastando i campi. Saranno soppressi con un avicida pericoloso.
Il World economic forum ha stilato la classifica dei dieci maggiori rischi globali: sei riguardano le condizioni del pianeta.
Le autorità messicane hanno fermato il “cartello del mare” che pescava illegalmente il totoaba, mettendo a serio rischio anche la popolazione di vaquita.
La Svezia ha annunciato la scoperta di un enorme giacimento di terre rare, fondamentali per la transizione verde e per le quali la Ue dipende dalla Cina.
Nel 2007 il governo dell’Ecuador aveva chiesto finanziamenti per poter lasciare nel sottosuolo il petrolio del parco Yasuní. Il piano non ha funzionato.
Il declino della popolazione di impollinatori ha dirette conseguenze sulla vita umana: per la prima volta, uno studio mette in correlazione i due fenomeni.
Uno studio internazionale ha confermato il preoccupante e continuo aumento delle temperature delle acque degli oceani di tutto il mondo.