Diritti animali

Gli allevamenti di salmoni vietati in Argentina. È il primo paese al mondo

L’Argentina ha approvato una legge che vieta gli allevamenti di salmoni nella Terra del Fuoco. È la prima volta che un governo decide di farlo.

L’Argentina è il primo paese al mondo a rendere illegali gli allevamenti di salmoni. Lo hanno deciso i legislatori della Terra del Fuoco, nel sud del paese, che giovedì 1 luglio hanno votato all’unanimità una nuova legge che vieta ufficialmente quest’industria in tutta la zona.

Un salmone incastrato in una rete
La Terra del Fuoco è l’unica provincia del paese con le condizioni naturali adatte ad ospitare degli allevamenti di salmone © Jeff J Mitchell/Getty Images

La storia della legge dell’Argentina contro gli allevamenti di salmoni

La Terra del Fuoco è l’unica provincia del paese con le condizioni naturali adatte ad ospitare degli allevamenti di salmone, in particolare nella zona del canale di Beagle, al confine con il Cile, che è già stato teatro di proteste contro questa industria. Nel 2019, infatti, la popolazione cilena si è opposta alla creazione di 18 gabbie nello stretto, riconoscendone i rischi ambientali, ed è riuscita a fermarne la costruzione.

Tuttavia, sempre nello stesso anno, il governo argentino e quello della Terra del Fuoco hanno firmato un accordo con la Norvegia per dare il via alla costruzione degli allevamenti nella parte argentina del canale. La popolazione si è subito unita alle proteste delle comunità cilene e delle ong ed è riuscita ad ottenere una sospensione temporanea del progetto che la scorsa settimana si è finalmente trasformata in un divieto nazionale.

“Questa legge è una definizione chiara a livello istituzionale che dà voce all’importanza che la nostra comunità conferisce alla protezione e alla conservazione delle risorse naturali”, ha dichiarato Pablo Villegas, uno dei legislatori che ha presentato la proposta di legge.

“Tra trent’anni immagino un arcipelago che abbonda di specie diverse, circondato da parchi nazionali che lancia un messaggio potente al mondo su come prendersi cura della natura”, ha affermato David Alday, rappresentante della comunità Yagán, abitanti nativi della Terra del Fuoco. “Ci vedo navigare, ci vedo liberi, vedo il pescatore fare il suo lavoro, come ha sempre fatto, ma soprattutto vedo il paesaggio di Onashaga senza interruzioni. Se vogliamo essere ottimisti, quest’area è un perfetto esempio dell’universo. Qui non stiamo combattendo per una comunità, ma per gli effetti positivi che queste decisioni avranno a livello globale”.

Qui non stiamo combattendo per una comunità, ma per gli effetti positivi che queste decisioni avranno a livello globale

David Alday, comunità Yagán

Allevamenti intensivi di salmoni scozzesi
Gli allevamenti di salmoni sono diventati illegali in Argentina © Compassion in world farming

L’impatto ambientale degli allevamenti di salmoni

“Non esiste il modo giusto di fare la cosa sbagliata”, ha spiegato Estefanía González di Greenpeace. “I salmoni sono una specie alloctona nei mari dell’Argentina e del Cile, quindi vuol dire che non sono presenti naturalmente. La quantità di antibiotici e agenti chimici necessaria per allevarli e l’impatto che hanno sull’ecosistema rendono praticamente impossibile aprire un allevamento senza generare conseguenze sull’ambiente”.

Gli allevamenti di salmoni infatti sono una bomba ecologica per definizione. Innanzitutto, non c’è modo di garantire il benessere animale: i salmoni – animali abituati in natura a nuotare lunghe distanze e per nulla propensi a condividere gli spazi con altri simili – vengono ammassati all’interno di enormi gabbie dove trascorrono tutta la loro esistenza. Qui, come hanno dimostrato innumerevoli inchieste, sviluppano infezioni, danne alle pinne, malformazioni e sono molto spesso attaccati da batteri e funghi che causano loro ferite sulla pelle.

La loro presenza in mare aperto mette a rischio anche tutta la biodiversità che popola le zone intorno agli allevamenti. I motivi sono tre: gli animali potrebbero riuscire a fuggire dalle gabbie, inquinando così il pool genetico dell’area. I rifiuti prodotti da questi stabilimenti possono cambiare la chimica dei sedimenti, portare a fioriture di alghe dannose e uccidere la vita marina sul fondo del mare. Oppure, le malattie che gli animali sviluppano dentro le vasche potrebbero contagiare anche le specie autoctone. Proprio per questo, è prassi comune somministrare agli animali enormi quantità di farmaci che vanno però ad aggravare il pericolo dell’antibiotico resistenza, sia negli animali stessi che in chi sceglie di cibarsene. Non bisogna poi dimenticare che i salmoni sono animali carnivori. Il che significa che per sfamarli c’è bisogno di farina di pesce, ottenuta cacciando o allevando a loro volta altri esemplari.

Foto scattate all'interno degli allevamenti intensivi di salmoni scozzesi
Molti dei salmoni negli allevamenti presentano deformità alla spina dorsale, abrasioni, lesioni, infezioni alla bocca e agli occhi, danni alle pinne e alle branchie e alghe che crescono sulle ferite aperte © Compassion in world farming

La scelta dell’Argentina, dunque, non è solo una storica conquista per i diritti degli animali, ma rappresenta anche un importante cambio di mentalità. È  infine una preziosa testimonianza del fatto che il cambiamento può partire dal basso, che le scelte di ogni cittadino contano e che possono spingere i governi a fare la cosa giusta.

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