Un bombardamento mirato avrebbe ucciso l’alto funzionario di Hamas Saleh al-Arouri nel sobborgo di Dahiyeh, a sud di Beirut, capitale del Libano. Il quartiere, prevalentemente residenziale, è una roccaforte del movimento armato libanese Hezbollah e ospita uffici di Hamas. Non ci sono al momento informazioni su chi siano le altre vittime dell’attacco, ma fonti dell’organizzazione islamista palestinese hanno diffuso la notizia della morte di altri due comandanti delle brigate al Qassam.
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha condannato l’esplosione, definendola un “nuovo crimine israeliano” che mira a trascinare il Libano in una nuova fase di scontri. Mikati ha dichiarato anche di voler presentare un esposto urgente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Al momento, nonostante le comunicazioni arrivate da Hezbollah, Hamas, dal governo libanese e dall’Iran, Israele non ha rilasciato commenti sull’accaduto.
Da quando l’8 ottobre sono iniziati i pesanti scambi di fuoco al confine libanese-israeliano, i combattimenti si sono concentrati a pochi chilometri dal confine, ma in diverse occasioni l’aviazione israeliana ha colpito quelle che, a suo dire, erano postazioni di Hezbollah più in profondità nel Libano, senza mai arrivare, però, a Beirut.
#BREAKING Beirut explosion is ‘new Israeli crime’ that aims to drag Lebanon into new phase of confrontations, says Lebanon’s Premier Najib Mikati pic.twitter.com/zfI9NJIRB2
Arouri è stato vicepresidente dell’ufficio politico di Hamas e membro fondatore dell’ala armata del gruppo in Cisgiordania. Nato il 19 agosto 1966 nella città di Ramallah, quando era ancora sotto il controllo giordano, ha iniziato la sua militanza partecipando alla politica studentesca all’Università di Hebron. In seguito, è stato uno dei fondatori delle Brigate al Qassam, l’ala militare di Hamas.
Secondo un rapporto del quotidiano New York Times, Arouri è stato responsabile del rafforzamento dei legami di Hamas sia con l’Iran che con Hezbollah, visitando Teheran per incontrare il capo del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano. Ha anche ampliato l’infrastruttura militare di Hamas in Libano.
Il suo assassinio può rappresentare un elemento grave di escalation del conflitto da parte di Israele, sia contro la leadership di Hamas all’estero che contro gli Hezbollah libanesi.
Il 17 novembre 2024 russi e ucraini hanno marciato insieme a Berlino per chiedere la fine della guerra. Abbiamo parlato con il dissidente Kara-Murza, attivista ed ex prigioniero politico.
Narva è una città del nord dell’Estonia, uno degli ultimi confini con la Russia ancora aperti e percorribile solo a piedi. Un piccolo paese di frontiera con un ruolo geopolitico importante.
Il 15 gennaio Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco dopo 15 mesi. Dovrebbe entrare in vigore il 19 gennaio, ma Israele già vacilla.
I piani di Donald Trump per “conquistare” la Groenlandia l’hanno scaraventata al centro del dibattito internazionale. Su quest’isola artica, la sfida geopolitica e quella del clima coincidono.
Pakhshan Azizi è stata arrestata nel 2023 e accusata di attività sovversive. Nel 2024 l’Iran ha eseguito 901 condanne a morte, il record degli ultimi nove anni.
Dopo oltre tre giorni, gli incendi che hanno circondato la metropoli californiana non accennano ad arrestarsi. Almeno 10 i morti e quasi 200mila le persone evacuate.