L’amministrazione Usa ha sospeso le domande per l’immigrazione delle persone provenienti da 19 paesi. Nel frattempo vanno avanti le retate nelle città.
Prosegue l’ondata di stragi in Turchia. Un kamikaze ha colpito la centralissima e turistica via Istiklal di Istanbul, nel quartiere di piazza Taksim.
Un nuovo attentato suicida ha colpito la Turchia nella mattinata di sabato 19 marzo. Nel mirino, come accaduto di recente anche ad Ankara, sono le zone più frequentate dalla popolazione: in questo caso via Istiklal, strada commerciale e turistica nel pieno centro di Istanbul.
Secondo quanto riferito dalla stampa internazionale, almeno quattro persone sono state uccise, e non meno di venti ferite (di cui tre in modo grave) in seguito ad un’esplosione provocata da un kamikaze. A confermare le cifre e la dinamica è stato il governatore delle metropoli turca, Vasip Sahin, che ha precisato anche che lo stesso attentatore – del quale non si conosce ancora l’identità – ha perso la vita.
Sul luogo dell’attentato sono presenti in questo momento decine di agenti e mezzi della polizia, ambulanze, elicotteri e squadre di artificieri. L’area è stata evacuata fino alla celebre piazza Taksim, che si trova all’inizio di via Istiklal.
In Turchia è stato lanciato ormai da alcuni mesi lo stato di massima allerta, dopo un attacco che aveva ucciso 103 persone di fronte alla stazione ferroviaria di Ankara (attribuito dalle autorità, in quel caso, alle organizzazioni estremiste dell’Isis). Ciò nonostante, dall’inizio dell’anno si sono registrati numerosi altri attentati: nella capitale, ad esempio, è stata colpita di recente una stazione di autobus in pieno centro, provocando 35 morti e 120 feriti. Mentre il 17 febbraio, sempre ad Ankara, furono uccise 29 persone. In entrambi i casi era stato il gruppo estremista curdo del Tak ad rivendicare le azioni terroristiche.
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