Australia, persa in 25 anni metà dei coralli della Grande barriera

Uno studio lancia un nuovo allarme sulla Grande barriera: persa in 25 anni la metà dei coralli, principalmente a causa dei cambiamenti climatici.

La metà dei coralli della Grande barriera australiana è morta negli ultimi 25 anni. La triste notizia è contenuta in uno studio pubblicato mercoledì 14 ottobre dalla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society. Secondo il quale il riscaldamento climatico sta sconvolgendo in modo irreversibile tale ecosistema marino, habitat naturale di numerose specie.

5 gravi episodi di sbiancamento nella Grande barriera dal 1998 ad oggi

A partire dalla metà degli anni Novanta, infatti, la Grande barriera al largo dell’Australia ha cominciato a registrare un declino di tutti i tipi di coralli. A patire maggiormente le conseguenze del riscaldamento del mare sono soprattutto quelli ramificati, al punto che alcuni di essi sono completamente scomparsi dalla porzione più settentrionale del sito, che dal 1981 è patrimonio mondiale dell’Unesco.

Barriera corallina al largo di Cairns , in Australia
La Grande barriera corallina australiana, uno degli ecosistemi più straordinari e ricchi di vita del pianeta, sta morendo lentamente © Phil Walter/Getty Images

Ad uccidere i coralli è infatti il fenomeno dello sbiancamento, dipeso proprio dalla temperatura dell’acqua troppo elevata. Tra il 2016 e il 2017 la Grande barriera ha subito due casi senza precedenti. In precedenza, altri due episodi di grave sbiancamento erano stati registrati nel 1998 e nel 2002. Un quinto è stato quindi osservato quest’anno, e ancora si attende una valutazione dei danni.

“Modifiche profonde all’intero ecosistema”

“La Grande barriera corallina – ha dichiarato all’agenzia Afp Terry Hughes, docente presso l’università James Cook e tra gli autori dello studio – rappresenta il rifugio di un grane numero di pesci e di altre creature marine. Perdere i coralli comporterà modifiche profonde per l’intero ecosistema”. E anche per l’economia australiana: si stima che le attività a vario titolo legate ai coralli garantiscano al settore turistico ricavi per quattro miliardi di dollari all’anno.

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