
Scopri i migliori concerti a cui potrai assistere in Italia nel 2024 con la nostra guida, per pianificare un anno all’insegna della buona musica.
Il curioso fenomeno è stato ripreso da alcuni velisti australiani nei pressi delle isole Tonga. Si ipotizza sia stata un’eruzione vulcanica.
Una gigantesca zattera di pietra pomice – grande come l’isola di Manhattan – è stata ripresa da una coppia di velisti australiani, nei pressi dell’arcipelago di Tonga, nel sud dell’oceano Pacifico. Il curioso fenomeno è stato ripreso anche dai satelliti Nasa lo scorso 13 agosto, nelle cui immagini si nota una chiazza grigiastra galleggiare nel blu dell’oceano. Le immagini delle pietre sono state scattate da Michael e Larissa Hoult che stavano navigando dalle isole Vava’u di Tonga alle Isole Figi nell’oceano Pacifico, quando queste hanno letteralmente circondato la barca e impedito per alcuni momenti di utilizzare il timone.
Secondo quanto riferito da Michael Hoult alla CNN “le rocce si stavano chiudendo intorno a noi, quindi non abbiamo potuto vedere la nostra pista o la nostra scia. Abbiamo potuto vedere il bordo dove è tornato all’acqua normale, splendente, solo di notte”.
I vulcani hanno molti modi di mostrare la propria presenza: con violente esplosioni, con terremoti, e anche con l’improvvisa formazione di un’isola. La formazione di una massa di oltre 150 chilometri quadrati rimane comunque un fenomeno piuttosto raro.
Secondo gli esperti si tratterebbe dell’eruzione di un vulcano sottomarino nei pressi delle isole Tonga. La lava – composta da gas e da roccia allo stato fuso – a contatto con l’acqua si raffredda rapidamente dando vita alla pomice: una roccia magmatica, leggerissima e dall’elevatissima porosità. Questo quindi il motivo del galleggiamento.
Il vulcanologo Erik Klemetti della Denison University ha scritto su Earth Observatory della Nasa che: “Le zattere di pomice possono andare alla deriva per settimane o anni, disperdendosi lentamente nelle correnti oceaniche. Questi pezzi di pomice finiscono per creare eccellenti case alla deriva per gli organismi marini, aiutandoli a diffondersi. La pomice scoppiata significa che questo vulcano erutta magma ricco di silice come la riolite”.
Secondo Scott Bryan, geologo e professore associato presso la Queensland University of Technology, impegnato in questo tipo di studi da decenni ha detto all’Abc che la massa di pomice sta galleggiando verso la costa australiana – dove in sette o 12 mesi potrebbe arrivare trasportando con sé migliaia di organismi marini che andrebbero a rinfoltire la Grande barriera corallina oggi gravemente danneggiata.
Pumice tutorial:
1. The pumice raft is 1/2,000th the size of the #GreatBarrierReef
2. Corals only rarely settle on pumice. When they do, they can’t get off.
3. About 25 billion corals still alive on the #GreatBarrierReef produce quite a few larvae. https://t.co/eNvVAq84tR https://t.co/KQq7DiwMPv pic.twitter.com/VJRHnrk6j3— Terry Hughes (@ProfTerryHughes) August 26, 2019
Non tutti sono d’accordo però, come spesso accade in questi casi. Terry Hughes, direttore dell’Arc (Center of Excellence for Coral Reef Studies) alla James Cook University in Australia, su Twitter scrive che “la zattera di pomice ha dimensioni pari a 1/2000 della dimensione della Grande barriera corallina”, e che “i coralli raramente si depositano sulla pomice. Quando lo fanno, non possono più andarsene”, obiettando a quanto detto dagli altri ricercatori.
Rimane il fenomeno in sé. Quantomeno bizzarro ed estremamente spettacolare, come solo la natura sa fare.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Scopri i migliori concerti a cui potrai assistere in Italia nel 2024 con la nostra guida, per pianificare un anno all’insegna della buona musica.
Abbiamo già tutto quello che serve per difendere il mare, dobbiamo solo impegnarci. Parola di Emilio Mancuso, biologo marino e presidente di Verdeacqua.
Dopo l’invasione in Ucraina, i prezzi dell’energia sono schizzati. I governi di 82 paesi hanno risposto raddoppiando il sostegno ai combustibili fossili.
Il 6° giorno di Cop28 si è parlato di diritti degli indigeni. Ma c’è chi denuncia: il mercato dei crediti di CO2 è una minaccia per la loro terra.
A partire da domenica 3 dicembre, una nevicata epocale è scesa sulla capitale russa, Mosca. Forti i disagi per la mobilità.
Oggi in sciopero i lavoratori della salute: a rischio 1,5 milioni di prestazioni. Chiedono assunzioni, interventi economici e niente tagli alle pensioni.
Berta Cáceres era un’attivista appartenente alla popolazione indigena Lenca, in Honduras. È stata assassinata nel 2016 per essersi opposta alla costruzione della diga Agua Zarca che avrebbe distrutto il fiume sacro del suo popolo.
La tecnologia permettere di recuperare gli idrocarburi sversati in mare, senza sprecarne una goccia. Ne abbiamo parlato con Alessandro Taini, T1 Solutions.
La zona del Triangolo d’Ooro, al confine con il Laos e il Myanmar, è stata a lungo il regno dell’oppio e del narcotraffico. Grazie all’introduzione di colture alternative e sostenibili e all’avvio di progetti sociali, nel nord della Thailandia la piaga è stata quasi completamente eliminata.