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È il patrimonio dell’umanità più ricco di biodiversità, ma sono molti i pericoli che la minacciano. Per questo il governo australiano sceglie di investire nella Grande barriera corallina e negli esperimenti sulla resilienza dei coralli.
La Grande barriera corallina è l’organismo vivente più esteso del mondo, visibile persino dallo spazio. Si trova in Australia, è una delle maggiori attrazioni turistiche del paese e offre 64mila posti di lavoro. Il governo ha deciso di stanziare quasi 60 milioni di dollari australiani (circa 39 milioni di euro) per proteggerla e per ridurre il fenomeno dello sbiancamento dei coralli, che nel 2016 e nel 2017 è stato particolarmente aggressivo a causa dell’acidificazione degli oceani.
La Grande barriera corallina “è un ecosistema vibrante e resiliente. Vogliamo assicurare il suo futuro a beneficio di tutti gli australiani”, si legge nella dichiarazione del primo ministro Malcolm Turnbull. I fondi previsti dal governo verranno distribuiti in questo modo:
La decisione del governo fa parte di un piano di misure più ampio da realizzare entro il 2050. Gli attivisti di Greenpeace credono che non sia sufficiente: “I cambiamenti climatici alimentati dal carbone stanno uccidendo la barriera corallina, ma invece di rinunciare ai combustibili fossili e ritirare l’appoggio alla miniera Carmichael, il primo ministro e il ministro dell’Ambiente ancora una volta stanno prendendo in considerazione solo i sintomi del problema”, ha dichiarato il responsabile della campagna clima ed energia di Greenpeace, Nikola Casule.
Secondo le Nazioni Unite, la Grande barriera corallina è il patrimonio dell’umanità più ricco dal punto di vista della biodiversità. Ospita diverse specie di squali e tartarughe marine, una straordinaria varietà di pesci e molluschi. Malcolm Turnbull ha invitato a non essere pessimisti, ma ad accogliere la sfida in maniera positiva. Certamente è indispensabile lavorare su strategie internazionali per il graduale superamento dei combustibili fossili, ma intervenire a livello locale per la tutela degli ecosistemi è un passo altrettanto necessario.
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