
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
È il patrimonio dell’umanità più ricco di biodiversità, ma sono molti i pericoli che la minacciano. Per questo il governo australiano sceglie di investire nella Grande barriera corallina e negli esperimenti sulla resilienza dei coralli.
La Grande barriera corallina è l’organismo vivente più esteso del mondo, visibile persino dallo spazio. Si trova in Australia, è una delle maggiori attrazioni turistiche del paese e offre 64mila posti di lavoro. Il governo ha deciso di stanziare quasi 60 milioni di dollari australiani (circa 39 milioni di euro) per proteggerla e per ridurre il fenomeno dello sbiancamento dei coralli, che nel 2016 e nel 2017 è stato particolarmente aggressivo a causa dell’acidificazione degli oceani.
La Grande barriera corallina “è un ecosistema vibrante e resiliente. Vogliamo assicurare il suo futuro a beneficio di tutti gli australiani”, si legge nella dichiarazione del primo ministro Malcolm Turnbull. I fondi previsti dal governo verranno distribuiti in questo modo:
La decisione del governo fa parte di un piano di misure più ampio da realizzare entro il 2050. Gli attivisti di Greenpeace credono che non sia sufficiente: “I cambiamenti climatici alimentati dal carbone stanno uccidendo la barriera corallina, ma invece di rinunciare ai combustibili fossili e ritirare l’appoggio alla miniera Carmichael, il primo ministro e il ministro dell’Ambiente ancora una volta stanno prendendo in considerazione solo i sintomi del problema”, ha dichiarato il responsabile della campagna clima ed energia di Greenpeace, Nikola Casule.
Secondo le Nazioni Unite, la Grande barriera corallina è il patrimonio dell’umanità più ricco dal punto di vista della biodiversità. Ospita diverse specie di squali e tartarughe marine, una straordinaria varietà di pesci e molluschi. Malcolm Turnbull ha invitato a non essere pessimisti, ma ad accogliere la sfida in maniera positiva. Certamente è indispensabile lavorare su strategie internazionali per il graduale superamento dei combustibili fossili, ma intervenire a livello locale per la tutela degli ecosistemi è un passo altrettanto necessario.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Parigi, Copenaghen e tante altre: le città europee vogliono far tornare balneabili i propri fiumi con la rete Swimmable cities. E ci pensa anche Roma.
Il Tribunale superiore di Galizia ha obbligato le autorità statali e regionali a riparare i danni degli allevamenti intensivi della regione di A Limia.
Francesca Albanese è accusata dall’amministrazione Trump di condurre una campagna economica e politica contro Usa e Israele.
L’obiettivo è quello di colmare lacune regolatorie su tecnologie considerate strategiche per decarbonizzare l’industria, ma non mancano le criticità.
Nel luglio 1976 Seveso fu epicentro del peggior disastro ambientale mai avvenuto in Italia. Oggi un’autostrada fa riemergere ricordi e paure
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
A Vicenza il maxiprocesso per contaminazione da Pfas si è concluso con 140 anni di reclusione per 11 dirigenti dell’azienda Miteni, per disastro ambientale, avvelenamento delle acque e reati fallimentari. Una sentenza storica, dopo 4 anni di procedimento.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Riduzione delle emissioni in agricoltura, mobilità sostenibile, efficientamento degli edifici e sensibilizzazione i i pilastri. Ma ora servono i fatti.