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Audi, Bmw, Ford, Mercedes, Mini e Porsche hanno siglato un accordo per realizzare 400 colonnine ultra veloci lungo le principali autostrade europee. Gli spostamenti a lungo raggio con le auto elettriche saranno realtà. E la ricarica? Il tempo di un caffè.
Cambio di passo per la mobilità elettrica. Bmw, il Gruppo Volkswagen attraverso i marchi Audi e Porsche, Daimler AG – cui fanno capo smart e Mercedes-Benz – Mini e Ford stanno pianificando una joint venture per la ricarica ultraveloce e ad alta capacità lungo le principali autostrade europee. Un’iniziativa che può dare un impulso esponenziale alla diffusione delle vetture a batteria, rendendo possibile viaggiare agevolmente a zero emissioni attraverso il Vecchio Continente. Un’iniziativa che, oltretutto, testimonia come l’orizzonte dei costruttori d’auto si stia indirizzando con sempre maggiore decisione verso le alimentazioni alternative, abbandonando progressivamente i carburanti fossili.
L’accordo tra alcuni dei principali marchi automobilistici al mondo era più atteso dell’arrivo di Babbo Natale la sera del 24 dicembre. Da tempo, infatti, era intuibile come l’impegno delle sole istituzioni non fosse sufficiente per svoltare decisamente verso la mobilità elettrica. Restavano alcuni nodi da sciogliere come la standardizzazione del sistema di ricarica e dei connettori o la definizione del tetto massimo di potenza delle colonnine: questioni risolvibili solo con l’intervento diretto di quanti costruiscono le vetture, così da coordinare produzione e rete d’alimentazione. Ora tutto questo sembra possibile e, anzi, è prossimo a divenire realtà.
L’accordo tra le case costruttrici, aperto anche ad altri marchi, prevede a partire dal 2017 la realizzazione di 400 stazioni di ricarica ultraveloce in Europa con una potenza sino a 350 kW. Un picco a dir poco eccezionale, in grado di far impallidire le strutture a 150 kW sinora considerate lo stato dell’arte della tecnica e al tempo stesso di ridurre in modo esponenziale i tempi di rigenerazione dell’energia negli accumulatori. Non solo, le nuove colonnine ultra veloci si baseranno sugli standard CCS (Combined Charging System) in dotazione ai principali provider di energia e saranno corredate di connettori compatibili con la maggior parte dei modelli elettrici attuali e di futura generazione. Caratteristiche che, abbinate alle percorrenze delle nuove vetture a batteria – la monovolume Opel Ampera-e, ad esempio, è attesa al debutto nei primi mesi del 2017 con un’autonomia di 500 km e un prezzo di 30/35mila euro – renderanno agevoli gli spostamenti a lungo raggio.
Siamo dinanzi all’alba di una nuova era? Probabilmente sì, dato che non si era mai vista una simile collaborazione tra costruttori per la creazione di una rete di infrastrutture indipendente. Un sistema di ricarica aperto, di libero accesso, destinato a sopravanzare quanto sinora realizzato e a consentire a coloro che guidano un’auto a batteria di affrontare lunghi viaggi, sanando una delle principali limitazioni imputate ai veicoli elettrici. L’inizio dei lavori, come accennato, è previsto nel 2017 e le 400 stazioni di ricarica previste costituiranno solamente il primo passo di un progetto ben più ambizioso che, entro il 2020, porterà all’installazione di alcune migliaia di colonnine ultra veloci. Presto sarà possibile viaggiare per centinaia di chilometri a zero emissioni e ricaricare le batterie nel lasso di tempo necessario per una breve sosta. Il futuro è alle porte.
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