Stop agli incentivi per le rinnovabili. Per l’Autorità è il momento delle riforme

Basta con gli incentivi a pioggia per le rinnovabili, che quest’anno non hanno portato a un aumento della produzione italiana di energie rinnovabili. Lo dice l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, nella relazione annuale al Parlamento sul sistema energetico italiano svolta dal presidente Guido Bortoni, nella quale si scopre che i

Basta con gli incentivi a pioggia per le rinnovabili, che quest’anno non hanno portato a un aumento della produzione italiana di energie rinnovabili. Lo dice l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, nella relazione annuale al Parlamento sul sistema energetico italiano svolta dal presidente Guido Bortoni, nella quale si scopre che i progressi fatti nei settori elettrico e del gas naturale potranno contribuire alla decarbonizzazione.

In calo la produzione italiana di rinnovabili, cresce il fotovoltaico

Nel 2015 l’Italia ha calato del 9 per cento, rispetto all’anno precedente, la propria produzione lorda di rinnovabili: colpa soprattutto del crollo dell’idroelettrico (-25 per cento), in parte molto minore dell’eolico (-3,3 per cento), mentre in crescita è il fotovoltaico (+13 per cento): in tutto, le fonti rinnovabili hanno coperto il 38 per cento della produzione energetica italiana. Secondo l’Autorità c’è bisogno dello “sviluppo di nuove rinnovabili su orizzonti di medio termine, senza invocare ex novo incentivi che vanno, invece, indirizzati e limitati alle vere rinnovabili innovative o di frontiera e ai sistemi di accumulo elettrici”.

Consumare elettricità per aiutare l’ambiente?

Buone notizie sul versante energetico: nel 2015 l’Italia ha consumato più elettricità degli anni precedenti, e secondo l’Autorità “non è lontano il momento in cui i veicoli elettrici potranno essere considerati a tutti gli effetti dei sistemi efficienti d’utenza dopo la stagione dei progetti pilota”. Sbagliato dunque pensare che la via per la decarbonizzazione del comparto energia sia quella di operare un drastico taglio dei consumi, anche elettrici, “perché l’Italia ha nella produzione interna di elettricità una percentuale di fonti rinnovabili ormai prossima al 50 per cento. Non sappiamo quando il target a preminenza rinnovabile sarà conseguito, ma sappiamo che, in quel momento, se gli incrementi di consumo energetico saranno solo elettrici, avremo raggiunto una situazione che a molti suonerebbe paradossale: consumare elettricità per aiutare l’ambiente”.

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Per l’Autorità dell’energia sta arrivando il tempo delle vetture elettriche @ Getty

Anche sul gas “gran parte del cammino è stato percorso. I prezzi in Italia sono allineati a quelli europei, la distanza, molto piccola, che permane è legata alla logistica”. Dove siamo ancora in dietro invece è sulla rete degli acquedotti, che secondo il rapporto è vecchia, con la maggior parte delle condotte più di 40 anni, la durata di vita considerata utile ai fini regolatori: servirebbero interventi urgenti per evitare sprechi.

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