
Grazie alla sua nuova politica sul carbone, Axa investment managers disinvestirà 165 milioni di euro dalle aziende che traggono almeno il 50% dei propri profitti dai combustibili fossili.
L’elettricità per far funzionare elettrodomestici, industrie, edifici non è stata prodotta dal carbone ma dalle rinnovabili per una settimana intera. È la prima volta che accade dalla rivoluzione industriale.
È accaduto la prima settimana di maggio, esattamente dal primo maggio alle 13:24. Da quel momento in poi le centrali a carbone del Regno Unito sono state spente per una lunga settimana. Per la prima volta da quando una delle prime fornaci fu accesa nei pressi di Holborn, a Londra, e la regina Vittoria regnava su tutto l’impero. A renderlo noto è stato il National grid electricity system operator, che gestisce la rete di Inghilterra, Scozia e Galles.
Il record è avvenuto a soli due anni da quando, per la prima volta, il Regno Unito ha trascorso tre giorni senza bruciare carbone per produrre elettricità. Mostrando che la via verso la transizione energetica e la produzione di energia a basse emissioni è ben tracciata. Il governo britannico ha posto l’obiettivo di abbandonare definitivamente il carbone entro il 2025.
La notizia arriva a pochi giorni dal rapporto della Commissione sui cambiamenti climatici che conferma come il Paese possa ridurre a zero le emissioni entro il 2050. “Questo è un momento cruciale nello sforzo globale per affrontare i cambiamenti climatici. La temperatura media globale è già aumentata di oltre 1 grado rispetto ai livelli preindustriali, determinando cambiamenti sempre più evidenti nel nostro clima”, si legge nel rapporto. “Negli ultimi dieci anni, le promesse di ridurre le emissioni dei paesi del mondo hanno ridotto le previsioni di riscaldamento globale da oltre 4 gradi centigradi entro la fine del secolo a circa 3 gradi. Il raggiungimento delle emissioni zero del Regno Unito porterebbe lo sforzo globale a limitare ulteriormente l’aumento a 1,5 gradi”.
Fintan Slye, Director of @ng_eso – “As more and more renewables come onto our energy system, coal-free runs like this are going to be a regular occurrence. We believe that by 2025 we will be able to fully operate Great Britain’s electricity system with zero carbon.”
— National Grid ESO (@ng_eso) 8 maggio 2019
Previsioni confermate anche da Fintan Slye, amministratore delegato della rete elettrica nazionale. “Man mano che sempre più fonti rinnovabili entrano nel nostro sistema energetico, i periodi senza carbone si verificano regolarmente. Siamo convinti che entro il 2025 saremo in grado di raggiungere le emissioni zero per quanto riguarda il sistema elettrico della Gran Bretagna”.
Mentre otto paesi hanno portato a Sibiu, in Romania, un documento dove si chiede all’Europa che verrà di puntare ad un’economia e una società a zero emissioni entro la metà di questo secolo, oltre che destinare un quarto del bilancio all’adattamento ai cambiamenti climatici, nel nostro paese il dibattito non è nemmeno iniziato, obnubilato da una campagna elettorale permanente e da questioni che, spesso, nulla hanno a che fare col futuro delle generazioni che sono scese in piazza le scorse settimane. E alle quali si dovrà rispondere prima o poi.
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Grazie alla sua nuova politica sul carbone, Axa investment managers disinvestirà 165 milioni di euro dalle aziende che traggono almeno il 50% dei propri profitti dai combustibili fossili.
Per la prima volta dalla rivoluzione industriale nel Regno Unito non è stato utilizzato carbone per produrre elettricità. L’anno scorso l’eolico aveva superato per produzione il combustibile simbolo del fumo di Londra.
Nel Regno Unito il solare vince sul carbone. Tra aprile e settembre è stata generata più energia elettrica da fotovoltaico che da carbone.
Dietro la direttiva “case green”, che prevede l’efficientamento energetico degli edifici, ci sarebbe la lobby del gas, secondo le associazioni.
Un progetto di trivellazione petrolifera sta per sorgere nel nord dell’Alaska e mette a rischio gli obiettivi climatici degli Stati Uniti.
A maggio la città di El Paso vota la sua carta del clima. E con essa la fine delle trivellazioni nel più grande bacino di fossili degli Stati Uniti.
Il superbonus è stato decisivo nel promuovere la riqualificazione degli edifici. Ma si è trattato di una spesa troppo alta a fronte di scarsi risultati.
Nel Regno Unito non ci saranno più ciminiere entro il 2025. Ora, però, bisogna evitare che il vuoto venga colmato da fonti fossili o non rinnovabili. Come? Chiedendo ai fondi pensione e di investimento di puntare sulle rinnovabili.
Le centrali a carbone inglesi saranno dismesse entro il 2025, per far posto a quelle a gas, ma anche al nucleare. Una vittoria a metà.