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“Occorre intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menù anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale, che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni. E’ il nostro commento all’allarme lanciato dai pediatri endocrinologi della SIEDP
“Occorre intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore
attenzione ai menù anche delle mense dove deve essere
garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e
la frutta e verdura locale, che troppo spesso mancano dalle tavole
delle giovani generazioni. E’ il nostro commento all’allarme
lanciato dai pediatri endocrinologi della SIEDP (Societa’ di
Endocrinologia Pediatrica) secondo i quali l’Italia si trova al
primo posto in una ipotetica classifica negativa in Europa, insieme
a Spagna e Grecia, con un terzo dei bambini di età compresa
tra i 7 e gli 11 anni obeso o in sovrappeso.
La principale causa è individuata dagli esperti nel minor
esercizio fisico e nel consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero
come merendine e bibite gassate: il rischio concreto è che i
ragazzi di questa generazione, per la prima volta nella storia,
possano avere una vita più breve dei propri genitori per
colpa delle malattie causate dall’obesità e dal sovrappeso,
importanti fattori di rischio che possono portare a probemi
cardiocircolatori e a malattie come il diabete, l’ipertensione,
l’infarto e certi tipi di cancro.
Fermare la vendita delle merendine e dei dolci nelle scuole a
favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e
verdura di stagione anche da sgranocchiare e in grado di assicurare
senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico,
può contribuire a sconfiggere i problemi di eccesso di peso
e obesità. Un obiettivo che può anche essere
incentivato con l’aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta
e verdura snack che si stanno diffondendo e dove è possibile
acquistare frutta fresca, disidratata o spremute senza aggiunte di
zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana
alternativa al ?cibo spazzatura?.
Una preoccupazione che sta crescendo a livello internazionale:
anche in Paesi come gli Stati Uniti le principali industrie
multinazionali si sono impegnate a ridurre il contenuto di grassi,
zucchero e sale negli snacks venduti nelle scuole dopo la battaglia
condotta dalla William J. Clinton Foundation dell’ex Presidente USA
con la definizione di linee guida per garantire la qualità
dei cibi destinati i giovani, combattere l’obesità e ridurne
i costi per la sanità pubblica. L’accordo volontario prevede
severi limiti sul contenuto di grassi, zuccheri, sale e calorie
negli snack venduti in macchinette, negozi o bar delle scuole da
grandi gruppi come Kraft Foods, Mars, Campbell Soup, Danone and
PepsiCo. Marchi presenti anche sul territorio italiano, dove
peraltro la vera alternativa alle merendine industriali è
rappresentata da frutta e verdura, grazie alla leadership nazionale
conquistata nella qualità e nella quantità”.
Comunicato stampa Coldiretti
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