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Anche quest’anno la Federation for environmental education (Fee) ha assegnato le consuete Bandiere blu riconoscimento internazionale che ha l’obiettivo di attestare la politica di gestione locale delle località rivierasche in un’ottica di sostenibilità ambientale. Bandiere blu: quest’anno sono 342 Il 2017 vede un aumento delle spiagge e degli approdi che potranno fregiarsi del riconoscimento: 342
Anche quest’anno la Federation for environmental education (Fee) ha assegnato le consuete Bandiere blu riconoscimento internazionale che ha l’obiettivo di attestare la politica di gestione locale delle località rivierasche in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Il 2017 vede un aumento delle spiagge e degli approdi che potranno fregiarsi del riconoscimento: 342 spiagge e 67 approdi turistici, scelti su 163 Comuni. A fare la parte del leone la Liguria, che con 27 località tra cui le nuove entrata di Camogli e Bonassola, si conferma la regione con il mare più pulito. Segue la Toscana con 19 località e le Marche con 17.
Le altre nuove “bandiere” sono Giulianova e Roseto degli Abruzzi in Abruzzo, Roseto Capo Spulico e Soverato in Calabria, Sapri in Campania, Santa Teresa di Riva in Sicilia. “È con soddisfazione che annunciamo anche per il 2017, un aumento di comuni Bandiera blu, ben 163”, ha detto Claudio Mazza presidente della Fee Italia rilevando che si tratta di “un percorso che porta in maniera dinamica ed efficace le amministrazioni locali a cogliere nuove sfide per la gestione sostenibile del territorio, mettendo al centro la connessione terra-mare, la salute del mare è strettamente correlata alla gestione del territorio”.
Per poter ricevere dalla giuria il riconoscimento, le spiagge devono soddisfare 33 requisiti, validi a livello internazionale. Il Coordinamento Internazionale della Fee effettua inoltre verifiche a campione sui dati ricevuti, richiedendo ulteriore documentazione ed effettua visite sul posto. “Ogni anno i requisiti per ottenere la Bandiera Blu vengono rivisti, anche con il supporto di Ispra (Istituto per la protezione e la ricerca ambientale), in un’ottica di miglioramento continuo”, ha spiegato Stefano Laporta direttore generale dell’Ispra. “L’obiettivo è stimolare i Comuni ad una coscienza ambientale affinché affrontino i vari aspetti legati alla gestione diretta del territorio, anche in considerazione dell’aumentata pressione antropica determinata dal turismo”.
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