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A Berenice c’è un cimitero unico al mondo dedicato ai gatti. La sua scoperta ha sorpreso archeologi ed esperti di antico Egitto.
Un cimitero, con tanto di tombe, dedicato ai gatti è stato rinvenuto a Berenice, cittadina nel sud dell’Egitto, sul mar Rosso. Il sito archeologico risale agli anni 75-150 dopo Cristo e, a differenza di altri siti dove sono state scoperte mummie di animali domestici, questo contiene tombe di gatti. Una caratteristica che lo rende unico. La scoperta è stata pubblicata dall’università di Cambridge grazie uno studio dal titolo Pet cats at the Early Roman Red Sea port of Berenike, Egypt curato dall’archeologa Marta Osypińska dell’Accademia delle scienze della Polonia.
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Nell’antico Egitto il culto del gatto era un patrimonio religioso comune, e l’adorazione di animali quali gatti e scimmie, cani e addirittura furetti era molto diffusa fra la popolazione. E, in effetti, ritrovare scheletri o animaletti mummificati insieme alle mummie umane non è mai stato un evento raro. Ma il cimitero di Berenice sembra avere qualcosa in più che ha catturato l’attenzione di archeologi e scienziati. “Cimiteri di questo genere – ha spiegato la ricercatrice Marta Osypynska, dell’Accademia Polacca delle Scienze – sono decisamente rari. L’inumazione degli animali domestici era considerata una pratica molto diffusa nell’Antico Egitto, e si rileva spesso anche in epoca romana. Tuttavia la credenza che i gatti, una volta morti, venissero imbalsamati e mummificati ha solo una parte di verità. La mummificazione, infatti, avveniva in determinate celebrazioni religiose. nel caso del cimitero di Berenice, invece, ci troviamo di fronte a un evento insolito: un vero e proprio luogo di sepoltura per gatti e altri piccoli animali”.
Al suo interno, oltre alle tombe dei gatti, sono state rinvenuti anche scheletri di cani e di scimmia. Lo studio, sintetizzato dalla rivista Forbes, fa notare che alcuni gattini – e una scimmia – sono stati ritrovati nel loculo con dei collari di ferro al collo. A due di essi è stata inserita una perla di ostrica vicino al collo, forse proprio per testimoniare l’affetto e la dedizione che il compagno umano aveva nei confronti dei piccoli animali.
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