Il settore automotive sta vivendo una trasformazione epocale. Passare all’elettrico non basta, serve ripensare l’intera filiera, le competenze e le tecnologie. A dirlo i dati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano per Geely Italia.
Un comportamento migliore, anche sulle strade: è ciò che caratterizza chi usa la bici. Lo dice uno studio del Journal of environmental psychology.
Ora è confermato ufficialmente anche dagli studi: chi va in bici ha più a cuore il bene pubblico e ha un comportamento individuale migliore anche sulle strade. Lo ha annunciato uno studio pubblicato sul Journal of environmental psychology. Lo studio ha utilizzato quattro fattori per definire il bene comune: partecipazione politica, partecipazione sociale, solidarietà di vicinato e disponibilità al vicinato. E a quanto pare, gli automobilisti sono meno interessati a tutte e quattro queste cose.
“In tutti i modelli analizzati, andare in bicicletta piuttosto che guidare è stato associato positivamente all’orientamento al bene comune”, ha rilevato lo studio. “La bicicletta è stata l’unica variabile che rappresentava un predittore positivo significativo per tutti e quattro gli aspetti dell’orientamento verso il bene comune dopo aver tenuto conto di variabili potenzialmente confondenti (proprietà della casa, reddito personale, istruzione, sesso)”.
Questo perché, in sostanza, i pedoni e i ciclisti interagiscono direttamente con il loro ambiente, mentre i conducenti ne sono quasi completamente isolati. “A causa della progettazione delle automobili, le interazioni che i passeggeri dell’auto hanno con l’ambiente circostante sono significativamente ridotte”, continua lo studio. “Nessuna interazione con l’ambiente spaziale può avvenire dall’interno di un’autovettura perché i fondali acustici e gli odori della città non vengono catturati e gli edifici caratteristici o gli artefatti urbani sono ridotti a due dimensioni da una percezione dall’interno attraverso il parabrezza dell’auto”. E ancora: l“’interazione con l’ambiente spaziale oltre i canali visivi avviene principalmente nel punto di origine e di destinazione, e che ci sono poche opportunità di interazione tra il conducente e l’ambiente durante il percorso, come quando si ferma a un semaforo o in piedi in un ingorgo”.
Quindi ora ci sono prove che suggeriscono che le città dovrebbero investire in infrastrutture pedonali e ciclabili, non solo perché riducono l’inquinamento atmosferico e acustico, ma perché sarebbe meglio per la società in generale.
Detto questo, lo studio non ha tentato di determinare se le persone più orientate al bene comune siano semplicemente più propense ad andare in bicicletta, o se andare in bicicletta effettivamente aumenti l’interesse delle persone per il bene comune. Chissà, magari uno studio di follow-up potrebbe misurare se andare in bicicletta almeno un paio di volte alla settimana cambia o meno l’interesse delle persone nei quattro criteri qui utilizzati.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il settore automotive sta vivendo una trasformazione epocale. Passare all’elettrico non basta, serve ripensare l’intera filiera, le competenze e le tecnologie. A dirlo i dati della ricerca condotta dal Politecnico di Milano per Geely Italia.
Il brand del gruppo cinese Chery annuncia il debutto di modelli ibridi ed elettrici più compatti e accessibili. Mentre procede l’impegno sui progetti ambientali.
A 5 anni dal debutto torna l’Alfa Romeo Tonale e promette di mettere la sportività davanti a tutto (anche all’efficienza…). Fra le novità anche l’edizione Milano-Cortina 2026.
E’ possibile coniugare sportività e sostenibilità in un’auto elettrica? Si può viaggiare da casa all’ufficio senza annoiarsi (traffico permettendo)? Ne parliamo al volante della Alpine A290.
Il 15 novembre scatta l’obbligo dei pneumatici invernali. L’Ue punta a ridurre le emissioni di usura e Michelin è leader tra i produttori in questo campo.
Il traffico è corresponsabile dell’inquinamento delle città. Una mobilità diversa può incidere positivamente sulla qualità dell’aria.
Per supportare la transizione energetica dell’auto servono efficienza, accessibilità e fiducia. Oltre a un profondo senso di responsabilità ambientale e sociale: la ricetta di Geely Italia.
Le contraddizioni sono inevitabili, ma la transizione sostenibile della mobilità non si ferma. Si chiude la terza edizione dell’IAA Mobility di Monaco: circa 350 le anteprime e 37 i paesi presenti.
Qual è l’autonomia di un veicolo elettrico? Si può viaggiare da Bolzano a Reggio Calabria in tutta sicurezza? Ne parliamo nel secondo capitolo di Bugie!
