
Si svilupperà su una linea di 170 chilometri inibita alle automobili. Il tutto sorgerà all’interno della città di Neom, 33 volte più estesa di New York.
Un nuovo studio ha dimostrato il collegamento tra l’edilizia sostenibile e il miglioramento delle funzioni cognitive.
La bioedilizia, ovvero la progettazione e costruzione di edifici dal ridotto impatto ambientale, caratterizzati dall’impiego di materiali ecologici e tecniche costruttive innovative, comporta vantaggi economici e ambientali. Oltre a questi benefici, ormai noti, è stato scoperto che i cosiddetti “green building” hanno un impatto positivo anche sulle funzioni cognitive.
Numerose ricerche hanno ormai dimostrato che il miglioramento della qualità degli ambienti interni comporta un miglioramento della salute. Secondo l’Oms un cittadino europeo trascorre mediamente il 90 per cento della propria vita all’interno di edifici, nei quali l’aria è due volte peggiore di quella all’esterno. L’utilizzo di materiali ecocompatibili, anziché quelli di sintesi impiegati nell’edilizia tradizionale, riduce le fonti di inquinamento interno, con conseguenze positive per il benessere psico-fisico dell’uomo, meno soggetto a malattie dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio e a disturbi psicologici.
Secondo un nuovo studio condotto dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health’s Center for Health e dalla Global Environment and Suny Upstate Medical University e pubblicato sulla rivista Science Direct, le condizioni dell’ambiente all’interno degli edifici hanno un impatto anche sulle funzioni cognitive. I ricercatori hanno esaminato 24 volontari scoprendo che quelli che hanno lavorato in edifici ad alte prestazioni e certificati hanno risposto meglio ai test cognitivi.
Gli occupanti degli edifici “verdi” certificati, che hanno trascorso sei giorni lavorativi all’interno di una struttura appositamente monitorata, hanno avuto un punteggio più alto mediamente del 26 per cento nei test. Hanno dormito meglio e riportato meno sintomi causati da un ambiente insalubre rispetto ai volontari che hanno occupato l’edificio non certificato. Al termine di ogni giornata i partecipanti sono stati sottoposti a un test cognitivo utilizzando un programma chiamato Strategic management software executive decision, strumento che mette alla prova le capacità decisionali simulando scenari reali.
Dallo studio è emerso quindi che gli occupanti degli edifici realizzati secondo i principi della bioedilizia hanno ottenuto risultati migliori dei volontari che hanno lavorato in edifici convenzionali. In particolare le maggiori differenze sono state osservate nelle aree di risposta alle crisi (punteggio più alto del 73 per cento), nella capacità decisionale dinnanzi obiettivi complessivi (44 per cento), nella capacità di concentrazione (38 per cento) e nella pianificazione di strategie (31 per cento).
Si svilupperà su una linea di 170 chilometri inibita alle automobili. Il tutto sorgerà all’interno della città di Neom, 33 volte più estesa di New York.
Il presidente in carica Museveni è stato dichiarato vincitore delle elezioni in Uganda dalla commissione elettorale, ma non mancano le denunce di irregolarità.
Preservare i fiumi e la loro biodiversità lungo i confini tra Russia, Cina e Mongolia. È questo l’obiettivo del water defender russo Eugene Simonov.
La Lombardia è in piena zona rossa: per le misure di contenimento del coronavirus, e per lo smog salito ben oltre i livelli di guardia.
Uno studio canadese ha analizzato le particelle di plastica presenti nell’Artico, scoprendo che nel 73 per cento dei casi si tratta di poliestere.
Da più di vent’anni Cardona si batteva per proteggere le più rare specie di pappagalli del suo paese, la Colombia. Un paese che però l’ha tradito.
Gli Stati Uniti registrano la più significativa riduzione delle emissioni dal secondo dopoguerra, ma tutto potrebbe cambiare con il ritorno alla normalità.
Uno studio italiano esclude l’ipotesi che gli animali domestici possano trasmettere la Covid-19 agli esseri umani. Facciamo il punto con l’esperto.
L’attacco dei miliziani Mai-Mai che ha causato la morte di sei ranger del Parco nazionale di Virunga non è un incidente isolato.