La scritta black lives matter apparirà davanti alla Trump tower a New York. Il proprietario, nonché presidente degli Stati Uniti, Donald Trump è contrario.
Il sindaco di New York, Bill de Blasio, vuole che sia realizzato un murale recante la scritta black lives matter, “le vite delle persone di colore contano”, di fronte alla Trump tower sulla Quinta strada, sede dell’organizzazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. C’è solo un piccolo problema: lui non è d’accordo.
….horrible BLM chant, “Pigs In A Blanket, Fry ‘Em Like Bacon”. Maybe our GREAT Police, who have been neutralized and scorned by a mayor who hates & disrespects them, won’t let this symbol of hate be affixed to New York’s greatest street. Spend this money fighting crime instead!
Black lives matter non è soltanto lo slogan che negli ultimi mesi, in seguito all’assassinio da parte di un poliziotto di un afroamericano di nome George Floyd, è risuonato in migliaia di piazze statunitensi e non solo. È anche il nome di un movimento attivista internazionale impegnato nella lotta contro il razzismo.
Cos’ha risposto il sindaco di New York a Trump
Trump ha dichiarato che il murale non sarebbe altro che “un simbolo d’odio”. La risposta del sindaco de Blasio non ha tardato ad arrivare:
Non c’è alcun simbolo d’odio qui. Soltanto un inno alla verità. Unicamente nella tua testa l’affermazione del valore delle persone può rappresentare qualcosa di spaventoso. Gli afroamericani hanno costruito la Quinta strada e la gran parte di questa nazione. Il tuo “lusso” viene dal loro lavoro, per il quale non sono mai stati ricompensati. Li stiamo semplicemente onorando. Il fatto che tu viva questa cosa come una denigrazione della tua via, è la definizione stessa di razzismo.
L’opera, quindi, si farà. Settimana prossima. Nonostante il presidente l’abbia definita, oltre che spregevole, pure costosa, sostenendo che quei soldi potrebbero invece essere utilizzati per “lottare contro il crimine”. Il 30 giugno l’amministrazione newyorchese ha approvato il taglio di un miliardo di dollari al budget destinato al dipartimento di polizia locale (NYPD), in segno di solidarietà con i manifestanti che puntano il dito contro gli abusi di potere da parte delle forze dell’ordine.
You also don’t know that NY’s Finest are now a majority people of color. They already know Black Lives Matter.
There is no “symbol of hate” here. Just a commitment to truth.
Only in your mind could an affirmation of people’s value be a scary thing.
Due terzi degli americani sono a favore del movimento Black lives matter
Nella discussione è intervenuto anche il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, secondo il quale i tagli non sono sufficienti: serve una vera e propria riforma della polizia. Sull’intero territorio nazionale, gli agenti hanno ucciso 576 persone solo nell’ultimo anno. Dal 2013 gli afroamericani rappresentano il 28 per cento delle vittime nonostante corrispondano al 13 per cento della popolazione.
Due terzi dei cittadini americani adulti supportano il movimento Black lives matter, in base alle indagini del Pew research center, noto centro di ricerca con sede a Washington. A New York, oltre ai murales che già ci sono in onore dei neri, ne verranno realizzati di nuovi, uno nel quartiere di Harlem e un altro sulla punta meridionale di Manhattan, conosciuta per essere il cuore finanziario della città. Sono al vaglio anche opere nel Queens e nel Bronx.
Ad agosto nel Wisconsin un agente aveva sparato all’afroamericano Jacob Blake colpendolo 7 volte alle spalle. Il procuratore ha deciso di non perseguirlo.
Brandon Bernard, arrestato nel 1999, è stato giustiziato in Indiana. È la prima esecuzione in 130 anni ad avvenire durante la transizione presidenziale.
Il 28 agosto, a 57 anni dalla marcia su Washington con Martin Luther King, decine di migliaia di persone si sono di nuovo riunite lì contro il razzismo.
Nella notte i campioni dell’Nba non sono scesi in campo contro il razzismo. Negli Stati Uniti si fermano anche calcio, baseball, tennis e basket femminile.
Nel Wisconsin, Jacob Blake, un uomo afroamericano, è stato ripetutamente colpito alle spalle da una serie di colpi d’arma da fuoco esplosi dalla polizia.
John Lewis ha marciato al fianco di Martin Luther King per i diritti degli afroamericani. L’infanzia, la carriera, l’affetto della gente dopo la sua morte.
John Lewis aveva 80 anni ed era malato di cancro. Era l’ultimo leader in vita del movimento per i diritti civili degli afroamericani negli Stati Uniti.
Le proteste in solidarietà al movimento Black lives matter fanno luce su un passato scomodo, fatto di figure storiche celebrate con statue e monumenti.