Boccioni “pittore scultore futurista”

Milano, Palazzo Reale, dal 6 ottobre 2006 al 7 gennaio 2007

Ma come nasce l’interesse di Boccioni per l’arte plastica? Il
suo percorso biografico-artistico, fulmineo e straordinario a un
tempo, è il cardine della mostra.

Boccioni si dedica alla scultura tra il 1912 e il 1914, realizzando
tredici sculture, di cui ne sono rimaste purtroppo soltanto
quattro.

Grazie a un lungo lavoro di ricerca è possibile ammirare
circa settanta tra dipinti, disegni e sculture di Boccioni, in cui
si evincono la passione, lo studio incessante, la teorizzazione e
infine la realizzazione di opere nelle quali risulta preminente la
voglia di esprimersi dell’artista attraverso forme spaziali
autonome che saranno riconosciute come profondamente innovatrici
nella scultura dell’epoca.

A confronto sono poste alcune opere di celebri contemporanei di
Boccioni, come Auguste Rodin, Pablo Picasso, Medardo Rosso, Giacomo
Balla e Gino Severini. Una scelta di riproduzioni fotografiche –
scattate soprattutto dallo stesso Boccioni – tratte da un
eccezionale corpus studiato in questa occasione in modo analitico,
accompagna i visitatori, offrendo una testimonianza visiva e di
grande impatto dell’attività di Boccioni, del suo studio,
delle relazioni familiari e di amicizia, delle esposizioni che
all’epoca lo videro protagonista. Arricchiscono infine il percorso
della mostra esemplari di cataloghi, libri, fotografie, lettere,
documenti d’epoca, che rendono il clima dell’esaltante periodo del
primo futurismo, che Boccioni visse da protagonista.

Catalogo edito da Skira

Orario: da Martedì a Domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì dalle 9.30 alle 22.30

Informazioni: tel. 02 860165

 

Sonia Tarantola

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Tiziano Terzani: lettere contro la guerra

Tiziano Terzani scriveva questo libro tra 2001 e 2002, immediatamente dopo l’attacco alle Torri Gemelle. Ricordiamo il suo lungo pellegrinaggio di pace che non smette mai di essere attuale.