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Dai piccoli semi dei fiori nascono questi oli vegetali preziosi per la cura e la bellezza della nostra pelle e non solo. Scopriamo insieme tutte le loro proprietà.
Pianta originaria dell’Oriente e diffusa in tutta Europa, la borragine cresce spontanea nei luoghi incolti, siepi, orti e lungo i margini delle strade. Coperta da una leggera peluria bianca, il colore dei suoi fiori è di un bellissimo azzurro acceso.
Abbondantemente conosciuto l’uso alimentare della borragine, sia dei fiori che delle foglie, i primi consumati nelle insalate e le seconde per arricchire risotti e frittate, dai suoi semi si estrae un olio con proprietà meravigliose.
Eccezionalmente ricco di acido gamma-linolenico (Gla), è utilizzato per ridurre le problematiche infiammatorie, agisce sulla modulazione della risposta immunitaria ed è utilizzato nei casi di secchezza cutanea, dermatite atopica e dermatiti in genere, essenzialmente dove è necessario ripristinare l’integrità della struttura cutanea.
L’assunzione dell’olio di borragine per cicli di almeno tre mesi può ridare elasticità alla cute, migliorarne l’idratazione e diminuire alcuni fastidiosi sintomi quali eritema, prurito e desquamazione.
Ottimo anche per uso topico per le dermatiti o semplicemente usato durante un benefico massaggio, per ridare tono ed elasticità ad una cute stressata, sia del corpo che del viso.
Anche l’olio di enothera, pianta originaria dell’America del Nord e diffusa poi in Europa con fiori di un giallo acceso, vanta le stesse proprietà dell’olio di borragine.
Oltre che per la rigenerazione cutanea e le malattie autoimmuni, ad esempio l’artrite reumatoide, l’olio di enothera è ampiamente usato nella sindrome premestruale, con una notevole diminuzione dei sintomi, e nella mastalgia, forma acuta di dolore al seno, problematica che colpisce in prevalenza le donne nelle quali sono stati riscontrati squilibri fra acidi grassi saturi e insaturi.
Purtroppo un’alimentazione troppo ricca di carne e latticini e pochi vegetali può essere la causa di questo disequilibrio. La ricchezza di acido gamma-linolenico contenuto nell’olio di enothera può aiutare a riportare equilibrio nello scompenso lipidico creatosi.
Portento della natura, l’olio di ribes nero vanta incredibili proprietà. Pianta diffusa in quasi tutta Europa, dai suoi semi viene estratto l’olio, anch’esso ricco in acido gamma-linolenico. Recenti studi hanno segnalato il suo coinvolgimento nella riduzione della pressione sanguigna.
Produce inoltre un discreto effetto ipocolesterolemizzante e di riduzione dei trigliceridi nel sangue.
Ottimo per le persone che lottano con psoriasi, acne e orticaria e nei casi di dermatite atopica, malattia dermatologica per la quale dovrebbe essere sempre somministrato un buon dosaggio di acido gamma-linolenico.
Nei casi in cui la pelle tende a spaccarsi a causa di dermatiti particolarmente pruriginose, l’olio di ribes favorisce la regressione dei sintomi e la cicatrizzazione cutanea.
Potente antinfiammatorio, viene utilizzato in caso di dolori articolari e soprattutto nell’artrite reumatoide, per la quale recenti studi hanno dimostrato notevoli benefici.
Si è riscontrato che l’assunzione di questi oli – borragine, enothera e ribes nero – favorisce, su lungo percorso, un miglioramento della funzionalità e una riduzione del dolore nei soggetti colpiti da questa malattia.
L’assunzione di acido gamma-linolenico sembra efficace nei disagi oculari dove vi sia presenza di secchezza, irritazione e bruciore agli occhi, sintomi spesso legati alla malattia reumatica.
L’estrazione degli oli dai semi di queste piante deve avvenire a freddo, con estrema cura e attenzione per evitare l’alterazione dei principi attivi, garantendo così prodotti di assoluta qualità.
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