Carugate come Barcellona: si punta sul solare

A Carugate, un piccolo comune a nord di Milano, come nella città catalana, è entrato in vigore l’obbligo di installare pannelli solari termici nei nuovi edifici.

Nel giugno 1999 la città di Barcellona ha adottato la
“Barcelona
Solar Ordinance”
per edifici nuovi o ristrutturati
dopo il primo agosto 2000. L’ordinanza prevede, oltre l’obbligo di
usare la fonte “sole”, incentivi e norme tecniche e architettoniche
per l’installazione di impianti solari termici (acqua calda). Che
Barcellona stia facendo sul serio lo dimostra il fatto che per i
progetti che infrangono quest’ordinanza sono state fissate multe
che vanno da 6.000 fino a 60.000 Euro. Con un piano regionale e uno
municipale sono stati stanziati aiuti che, complessivamente,
coprono il 50% del costo totale.
All’inizio l’ordinanza era stata applicata solo su alcuni quartieri
nuovi della città, per edifici con un consumo di acqua calda
superiore a 4.000 litri/giorno, ma successivamente l’ordinanza
è stata ampliata, in quanto il volume dell’acqua calda
consumata è stato portato a 2.000 litri/giorno.
Anche gli edifici esistenti, a partire da quelli pubblici, sono
obbligati a installare il solare termico. L’amministrazione
cittadina ha infatti individuato tra gli 800 edifici municipali
quelli con maggiore richiesta di acqua calda, come piscine, scuole
e palestre.

Barcellona si muove anche sul fronte del solare fotovoltaico,
per ottenere energia elettrica dal sole. A maggio scorso è
stato inaugurato il primo
impianto pubblico con una potenza massima installata di
444kW
. Tra breve sarà ingrandito fino a una
potenza massima di 1,3 mW e verrà così coperto il
fabbisogno di energia elettrica di 1000 persone.

L’esempio di Barcellona ha ispirato Carugate, un comune
a nord di Milano con ca. 13.500 abitanti, a prendere un
provvedimento simile.

Con un regolamento edilizio approvato nel novembre 2003 a
Carugate è entrato in vigore l’obbligo di installare
pannelli solari termici (acqua calda) negli edifici residenziali,
privati e pubblici, di nuova costruzione. Per limitare la
dispersione energetica delle case e migliorare la qualità
acustica negli ambienti chiusi, il coefficiente di coibentazione
è stato alzato da 0,28 (come prevede la legge) a 0,40,
allineandosi così ai parametri validi nei paesi del nord
europa. Il nuovo coefficiente permette un risparmio di
riscaldamento del 30%.
Un altro provvedimento nuovo con un buon impatto ambientale
è l’obbligo di presentare il progetto del giardino, insieme
a quello dell’edificio, con un albero piantato
ogni 50 metri.
Nonostante queste nuove norme comportino costi un po più
alti, sembrano essere state accolte bene dalla popolazione. Un
chiaro segnale che i cittadini hanno voglia di migliorare la
situazione ambientale.

Rita
Imwinkelried

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