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Cile, una società mineraria cede un terreno per salvare i ghiacciai
La Codelco, la più grande società di rame al mondo, ha ceduto al Cile un terreno di 24mila ettari. Diventerà un parco per proteggere più di 300 ghiacciai.
- La Codelco, società mineraria statale, concede i diritti di un terreno per farlo diventare un parco nazionale.
- Il parco servirà a proteggere oltre 300 ghiacciai minacciati dai cambiamenti climatici.
- Negli ultimi decenni, i ghiacciai del Cile hanno raggiunto un tasso di fusione più alto della media globale.
24mila ettari di terreno sono un’area grande una volta e mezza la città di Milano. Questa è l’estensione del nuovo parco nazionale che nascerà in Cile grazie a una concessione fatta dalla società mineraria Codelco, il più grande produttore di rame al mondo.
La società, di proprietà statale, ha deciso di cedere un terreno vicino alla catena montuosa delle Ande e il suo presidente, Maximo Pacheco, ha salutato l’iniziativa come un modo “per affrontare le sfide della crisi climatica”.
Il Cile deve proteggere i suoi ghiacciai
L’inverno in corso in Cile è già uno dei più caldi mai registrati, con temperature massime che hanno toccato i 37 gradi (15 gradi in più rispetto alla media del periodo) e che hanno mostrato al mondo cosa significa vivere immersi nel riscaldamento globale.
In questo frangente, diventa indispensabile salvaguardare i ghiacciai. Il governo cileno ha annunciato la creazione del parco a metà agosto con l’obiettivo di proteggere più di 300 ghiacciai che riforniscono d’acqua la regione metropolitana di Santiago. Geograficamente parlando, il parco dei ghiacciai sorgerà lungo la parte superiore dei bacini dei fiumi Olivares e Colorado, a est della capitale.
Ma la Codelco continuerà a estrarre rame (da un’altra parte)
Questo non significa che Codelco rinuncerà a estrarre nuovo rame. Lo dimostra l’accordo raggiunto a inizio agosto con la società privata Rio Tinto per l’esplorazione di un nuovo sito nel deserto di Atacama.
D’altronde, Codelco è a rischio di insolvenza per via dell’aumento dei costi e del crescente indebitamento derivante da progetti che non hanno raggiunto gli obiettivi di produzione. Stando a quanto riportato dall’agenzia Reuters, gli sforamenti potrebbero far sì che il debito della società possa raggiungere i 30 miliardi di dollari, circa 28 miliardi di euro, entro il 2030, rispetto ai 18 miliardi di dollari di oggi. Una situazione che più di una volta ha creato tensioni tra dirigenti e lavoratori, spesso licenziati senza preavviso.
L’ultimo parco dei ghiacciai risale a un anno fa
Ma debiti a parte, la nascita del parco è una buona notizia, anche se le fonti che l’hanno rilanciata, tra cui la Reuters, non hanno specificato una data di inaugurazione.
Non è la prima volta che il Cile realizza nuove aree protette per i ghiacciai: l’ultima risale ad appena un anno fa, quando nel marzo 2022 il presidente della Repubblica Sebastian Pinera aveva annunciato un nuovo parco di 75 ettari per salvare 368 ghiacciai. Anche in quel caso, la decisione era arrivata a seguito di un periodo particolarmente caldo.
La Patagonia si sta sciogliendo
Il Cile è il paese che ospita più ghiacciai del Sudamerica. Ed è anche la quarta regione al mondo con il più alto tasso di fusione dei ghiacciai dopo Islanda, Europa centrale, Alaska e Nuova Zelanda. L’area delle Ande più a rischio è quella meridionale, dove il tasso di fusione ha superato la media globale per decenni.
La Patagonia, una massa di ghiaccio (la terza al mondo) che il Cile condivide con l’Argentina, non solo si sta restringendo in termini di superficie ma sta perdendo circa 6 milioni di chilometri cubi di ghiaccio all’anno, dando vita anche a rischi di inondazione gravi per le comunità locali.
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