
Centinaia di persone sono scese in strada per chiedere la fine della guerra israeliana su Gaza e fare pressione su Hamas.
Le autorità della Cina hanno approvato una legge che vieta la vendita di cibi a base di animali a rischio di estinzione. Ma la norma non convince tutti.
In Cina non sarà più possibile vendere alimenti a base di specie animali a rischio di estinzione. Il Parlamento di Pechino ha infatti approvato sabato 2 luglio una nuova legge in materia di protezione degli animali selvatici, con l’obiettivo dichiarato di “rafforzare la normativa in materia”.
Quello compiuto dalle autorità cinesi rappresenta un passo in avanti storico. La prima legge per la protezione degli animali era stata infatti approvata nel lontano 1989, e rivista una sola volta nel 2004 al fine di disciplinare le esportazioni di prodotti derivati. La nuova normativa (che entrerà in vigore il 1 gennaio del 2017) aggiunge il divieto di produzione e di vendita “per tutti i prodotti alimentari fabbricati a partire da specie minacciate”, secondo quanto riportato dall’agenzia Afp, che cita un testo pubblicato sul sito internet dell’Assembla nazionale del popolo.
Tuttavia, punto che ha fatto storcere il naso alle organizzazioni non governative, sarà ancora possibile “vendere, acquistare ed utilizzare” alcuni “prodotti derivati”. Proprio le Ong avevano criticato aspramente un testo preliminare della legge: in esso, avevano sottolineato le associazioni, le specie animali a rischio – come nel caso delle tigri o degli orsi – venivano trattate come risorse commerciali, il che impediva di vietarne del tutto la macellazione. Secondo la Environmental Investigation Agency, inoltre, la legge non blocca ancora completamente l’allevamento in cattività.
Il punto sul quale gli ambientalisti concentrano le loro critiche è infatti legato alla distinzione tra “alimenti” e “prodotti”, che a loro avviso rende “sfumati” alcuni contorni della legge. Al contrario, secondo Yue Zhongming, dirigente cinese citato dall’agenzia Chine Nouvelle, “l’utilizzo di animali selvatici non nuocerà alle popolazioni delle varie specie, né ai loro habitat naturali”.
Ciò che è certo, è che sarà facile verificare se l’applicazione della nuova legge saprà garantire un cambiamento del quale in Cina c’è davvero bisogno. Il numero di tigri allevate in cattività è infatti fortemente aumentato negli ultimi anni, raggiungendo una cifra che si aggira oggi attorno alle seimila unità. Numerosi orsi sono inoltre allevati al fine di estrarre la loro bile, necessaria per produrre alcuni farmaci della medicina tradizionale. Per tradurre tutto ciò in termini economici, basti pensare che il settore dell’allevamento in cattività vale in Cina circa 7,8 miliardi di yuan: pari a 1,05 miliardi di euro.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Centinaia di persone sono scese in strada per chiedere la fine della guerra israeliana su Gaza e fare pressione su Hamas.
Dopo decenni di dispute, Tagikistan e Kirghizistan hanno trovato una soluzione per porre fine alle discordie territoriali che hanno causato morti, feriti e centinaia di sfollati.
Ballal, uno degli autori del docufilm premio Oscar sugli abusi dei coloni in Cisgiordania, ieri era stato aggredito vicino a Hebron e poi arrestato.
L’economia della Spagna era uscita malconcia dalla pandemia. Ora ha la migliore performance d’Europa grazie alle sue politiche progressiste.
L’Europa ragiona su un piano da 800 miliardi e intanto vota per una maggiore sicurezza: inevitabilmente quei fondi verranno sottratti alle vere emergenze.
Nel suo primo anno di presidenza argentina Javier Milei ha introdotto pesanti tagli alla spesa pubblica, facendo impennare la povertà. Ora i pensionati guidano la protesta.
L’opposizione in Turchia è insorta dopo l’arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, parlando di un colpo di stato ordito dal presidente Erdogan.
Dopo due mesi di tregua, l’aviazione israeliana ha lanciato pesanti raid sulla Striscia di Gaza. Tra gli oltre 400 morti ci sono anche bambini.
Il presidente russo risponde con un assenso molto cauto alla proposta statunitense di un cessate il fuoco in Ucraina di 30 giorni. E parla di “sfumature” di cui si dovrà discutere.