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Con un innovativo sistema di toy sharing per bambini, il Club dei giocattoli insegna a condividere i giochi, averne rispetto e ridurre gli sprechi.
Per i genitori, il tema dei giocattoli solleva almeno un paio di problemi. Quello dell’acquisto e quello della scelta. Il sistema di toy sharing del Club dei giocattoli si pone l’obiettivo di risolverli entrambi, offrendo in comodato d’uso pacchetti di giochi selezionati che, dopo un certo periodo di tempo, possono essere sostituiti oppure acquistati.
Per fondare questa startup innovativa, Alessandra Garini e Milvia Bonvicino, amiche e mamme appassionate di digitale, sono partite dalla convinzione che sia importante sorprendere continuamente i propri figli e accompagnarli nella crescita stimolandone la fantasia e le abilità grazie a giochi di qualità. “Siamo però molto attente all’educazione e vogliamo trasmettere ai nostri figli valori come condivisione e sostenibilità, dicendo basta agli sprechi e alle camerette piene di giochi inutilizzati”, spiegano.
Di norma, infatti, i giochi hanno una vita utile piuttosto breve, sia perché i bambini crescono in fretta, sia perché spesso vengono accantonati dopo un primo momento di entusiasmo. Il genitore si trova così da un lato a cercarne in continuazione di nuovi e dall’altro lato ad accumularne di vecchi che, in qualche modo, dovrà eliminare (possibilmente donandoli o rivendendoli). Tutto questo ha anche un impatto ambientale notevole.
Il Club dei giocattoli è entrato a far parte dell’ecosistema di startup naturalmente sostenibili di LifeGate Way perché, grazie all’approccio del toy sharing, permette di passare dalla proprietà alla condivisione. Questo porta vantaggi in termini di flessibilità e di risparmio, perché si possono sperimentare di volta in volta costruzioni, bambole, macchinine e così via, senza acquistarne di nuove in continuazione. Se proprio un bambino si affeziona a un gioco e non lo vuole restituire, è comunque possibile acquistarlo.
Il catalogo del Club dei giocattoli, suddiviso per età, è frutto della selezione da parte di un team di esperti dell’età evolutiva che privilegiano giochi che siano costruttivi, che insegnino qualcosa o sviluppino determinate capacità, piuttosto che offrire semplice intrattenimento poco educativo. La scelta ricade su quelli realizzati in legno o materiali riciclabili, meglio ancora se privi di plastica.
Ultimo ma non ultimo, partecipare a uno schema di sharing insegna ai bambini il valore della condivisione dei propri giochi, spesso oggetto di attaccamento viscerale, e l’importanza di trattarli bene, non romperli o bistrattarli, perché in futuro passeranno nelle mani di altri loro coetanei.
Il servizio di toy sharing è pensato per bambini da zero a dodici anni. La tariffa flat permette di selezionare quattro giochi da una library online, senza bisogno di recarsi in negozio. In alternativa è la piattaforma a sceglierli, sulla base delle informazioni fornite dai genitori sul carattere del figlio o della figlia. La tariffa è fissa per un mese, al termine del quale è possibile decidere di acquistarli o restituirli. La consegna è gratuita nelle province di Milano e Monza Brianza.
Esiste anche una formula più breve, di due settimane, in cui si hanno a disposizione singoli oggetti di grandi dimensioni o di più alto valore economico, come biciclette, altalene, casette e carrellini. Una volta restituiti, i giocattoli vengono sanificati e disinfettati e, così, sono pronti per regalare sorrisi ed emozioni a un altro bambino.
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