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Il 23 gennaio è stata inaugurata in Toscana una nuova area dedicata allo studio della trasformazione delle biomasse in prodotti combustibili.
L’attuale crisi climatica, strettamente legata al dissennato sfruttamento dei combustibili fossili, impone l’utilizzo di combustibili meno impattanti, di natura organica. Proprio per produrre biocarburanti e ottenere energia dalle biomasse è stata istituita in Toscana una nuova area sperimentale dedicata allo studio della trasformazione delle biomasse in prodotti combustibili.
La struttura, situata a Scarperia, tra le colline del Mugello e inaugurata lo scorso 23 gennaio, è stata realizzata dal consorzio di ricerca Re-cord (Renewable energy consortium for research and demonstration), ente di ricerca no-profit misto pubblico-privato, fondato e partecipato dall’università di Firenze. L’obiettivo di Re-cord è di effettuare ricerca sulle energie rinnovabili ed in particolare sulle bioenergie e sui biocarburanti.
La nuova area va da aggiungersi al laboratorio k182 di Re-cord e arricchisce gli impianti del consorzio, già dotato di un gassificatore innovativo di piccola taglia, un pirolizzatore pilota e numerose microturbine alimentate a combustibili liquidi di origine biologica quali olio vegetale puro, olio di pirolisi, biodiesel e bioetanolo. Tra le aree di ricerca di Re-cord c’è quella legata al riutilizzo degli scarti agroindustriali per produrre biogas, ad esempio il siero del latte.
L’avanguardistico progetto Re-Cord è nato grazie a ricercatori a tempo determinato. Su questo aspetto si è soffermato il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia, presente all’inaugurazione della nuova area sperimentale toscana. “Mi dispiace sapere che anche qui lavorano tanti ricercatori precari – ha affermato il ministro – ho cercato di risolvere questa situazione nella pubblica amministrazione emanando delle circolari attraverso le quali nei prossimi tre anni non dovranno più esserci precari di stato”.
Re-cord si dedica a numerose aree di ricerca con un unico filo conduttore, la produzione di energia e combustibili di origine organica. In particolare è specializzato nel settore della pirolisi, processo di decomposizione termochimica di materiali organici, e della conversione idroterma (carbonizzazione e liquefazione). La lavorazione di scarti e residui agricoli favorirebbe lo sviluppo rurale e l’economia circolare, rappresentando inoltre una possibile strategia per il contrasto ai cambiamenti climatici in agricoltura nell’area del Mediterraneo.
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