Otto grandi mostre in giro per l’Italia, ma non solo, per un autunno all’insegna dell’arte in ogni sua forma: pittura, scultura e performance.
Conversations with a changing world, la nuova mostra di Giacomo “Jack” Braglia a Lugano
Dal 15 ottobre al 31 gennaio 2021 Giacomo “Jack” Braglia espone a Lugano le sue opere al confine tra fotografia e scultura, che invitano a riflettere sulla crisi ambientale.
Si chiama Conversations with a changing world (letteralmente, “conversazioni con un mondo che cambia”) la nuova mostra di Giacomo “Jack” Braglia, a cura di Beatrice Audrito. Per la prima volta il giovane talento della fotografia esporrà le sue opere nella sua città natale, Lugano, dal 15 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021.
La mostra Conversations with a changing world a Lugano
La ricerca di Giacomo “Jack” Braglia si snoda tra il mondo della fotografia e quello della scultura. Il giovane talento classe 1996 infatti ha scelto la tecnica del wrapping per dare tridimensionalità agli scatti che realizza durante i suoi viaggi, installandoli su supporti come scudi, busti classici, bocche e altre forme scultoree. Questo mix originale conferisce una potente carica espressiva alla sua narrazione, invitando l’osservatore a riflettere su temi ambientali quanto mai urgenti: l’inquinamento dei mari, lo sfruttamento delle risorse, i cambiamenti climatici.
La mostra Conversations with a changing world porta sei delle sue sculture e installazioni nella suggestiva cornice di Palazzo Ciani, il polmone verde di 63mila metri quadri a pochi passi dal centro di Lugano. Il progetto è promosso dalla Fondazione Gabriele e Anna Braglia, con il patrocinio della città di Lugano e il sostegno di Helsinn, Aimo Room Concept, Credit Suisse, la divisione Eventi e congressi della Città di Lugano e Around.
L’arte di Giacomo “Jack” Braglia al servizio dell’ambiente
Tra le opere esposte a Palazzo Ciani c’è anche The twin bottles: message in a bottle, realizzata insieme allo scultore albanese Helidon Xhixha, specializzato nelle opere in acciaio. Due grandi bottiglie galleggianti che, con straordinaria forza espressiva, vogliono sensibilizzare sull’emergenza ambientale della plastica negli oceani. Questo “messaggio in bottiglia” ha debuttato nell’estate 2019 nelle acque del Canal Grande di Venezia, per poi essere ospitato nel Giardino della Triennale Milano, allo Yacht Club di Monaco e a Forte dei Marmi.
Per il giovane talento svizzero, da tempo di casa a Londra, Conversations with a changing world arriva a coronamento di un periodo denso di novità e soddisfazioni. Il 2019 è stato anche l’anno della partecipazione alla 58ma Biennale di Venezia con la mostra #MayYouLiveToHelpWalkers, che gli è valsa la vittoria del Visvamitra international award of excellence, organizzato dal comune di Siracusa e dall’associazione Yoga vidya onlus per omaggiare chi cerca di favorire il successo collettivo della società. Nell’estate 2020 Giacomo “Jack” Braglia è stato inviato a esporre le sue opere sul lungomare di Forte dei Marmi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’umanità tutta, scandagliata grazie alla fotografia, etica è in mostra a Lodi dal 28 settembre per un mese intero. Per avere a fuoco la realtà.
Un mare in tempesta fomentato da tuoni e fulmini si abbatte sulla riserva naturale orientata Bosco Pantano di Policoro, in Basilicata. Questa è la scenografia rappresentata nella foto vincitrice del primo premio Mother Earth day della 15esima edizione del prestigioso concorso Obiettivo Terra. Brigida Viggiano, la fotografa che si è occupata di immortalare questo scatto, ha
Shepard Fairey in arte Obey, realizza un murales a Milano inaugura la sua prima mostra personale in Italia.
Intervista ai curatori Sithara Pathirana e Claudius Schulze che hanno organizzato la Klima Biennale di Vienna, mettendo insieme arte e attivismo.
Tracey Lund era in vacanza alle isole Shetland, a nord della Scozia, e ne ha approfittato per una sessione fotografica. “La fotocamera dslr presa a noleggio, nella custodia impermeabile, è stata collegata al sistema polecam e calata in acqua. Migliaia di sule erano nel cielo sopra di noi e poi hanno iniziato a tuffarsi in
Quando l’arte trova “casa” nel paesaggio, possono nascere luoghi di racconto che vanno al di là delle opere stesse. Il risultato è spesso sorprendente.
“Guarda qui, questa è la zampa di un cucciolo di rinoceronte, usata come portamatite: le persone non sanno che esiste un mercato del genere. Sì, magari vedono le foto sui social dei cacciatori in posa col proprio trofeo di caccia, ma non pensano che qualcuno sia in grado di fare questo”. Britta Jaschinki, fotografa-attivista di
Gyula Halasz è il suo vero nome, ma per tutti è solo Brassai. Il fotografo naturalizzato francese — che in realtà francese non è — è stato definito l’occhio di Parigi, perché qui visse a lungo, considerandosi a pieno un suo cittadino e lasciando come testimonianza del suo profondo legame con la città, alcuni reportage