Consulta: l’Italicum è legittimo e applicabile, tranne il ballottaggio

La legge elettorale per la Camera è “suscettibile di immediata applicazione”, ma senza il ballottaggio. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, che si è espressa sulla ammissibilità del cosiddetto Italicum. Ebbene, l’impianto complessivo della legge è considerato legittimo, compreso il premio di maggioranza, con due eccezioni. La prima è che salta l’ipotesi del ballottaggio. La

La legge elettorale per la Camera è “suscettibile di immediata applicazione”, ma senza il ballottaggio. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, che si è espressa sulla ammissibilità del cosiddetto Italicum. Ebbene, l’impianto complessivo della legge è considerato legittimo, compreso il premio di maggioranza, con due eccezioni. La prima è che salta l’ipotesi del ballottaggio. La seconda è che chi si candida e viene eletto in più collegi non potrà poi scegliere il collegio preferito: per la Corte costituzionale la scelta dovrà avvenire infatti per sorteggio.


L’Italicum, varato nel 2015, riguarda esclusivamente le elezioni politiche per la Camera dei deputati. Si tratta di una legge elettorale di base proporzionale che prevede un premio di maggioranza di 340 seggi, pari al 54 per cento, alla lista in grado di raggiungere il 40 per cento dei voti al primo turno. La legge prevedeva che altrimenti si procedesse a un ballottaggio tra le due liste più votate, ma la Consulta ha dichiarato incostituzionale il ballottaggio. C’è inoltre una soglia di sbarramento unica al 3 per cento su base nazionale per tutti i partiti. I collegi plurinominali sono cento, ciascuno con un capolista bloccato. Per i capilista e la parte delle liste bloccate, ogni partito è tenuto ad un’alternanza di genere: le due preferenze dell’elettore invece devono essere una di sesso diverso dall’altra.

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