Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.
La Corte dei conti francese boccia la Tav Torino-Lione
In un rapporto indirizzato al primo ministro, la Corte dei conti definisce la Tav, assieme a un’altra grande opera, “fuori portata” dal punto di vista economico.
La Tav Torino-Lione rappresenta un progetto “molto preoccupante per l’equilibrio futuro delle finanze pubbliche”. A dichiararlo, stavolta, non sono coloro che da anni si oppongono al progetto di linea ad alta velocità tra i capoluogo piemontese e quello del Rhône-Alpes, ma la Corte dei conti francese, che in un rapporto consegnato al primo ministro Manuel Valls allunga un’ombra sulla fattibilità economica dell’immensa opera.
Il primo ministro francese Manuel Valls in visita al cantiere della Tav Torino Lione ©JEAN-PHILIPPE KSIAZEK/AFP/Getty ImagesMa Parigi sulla Tav tira dritto
Il documento, pubblicato alla fine di agosto, riguarda in particolare l’Agenzia di finanziamento delle infrastrutture di trasporto francesi (Afitf). Secondo l’analisi dei giudici contabili transalpini, che prende in considerazione anche un altro progetto cofinanziato dall’azienda, “si tratta di opere che appaiono largamente al di fuori della portata economica dell’agenzia. Non soltanto per quanto riguarda il 2019, ma anche per gli anni successivi”.
Il giudizio della Corte dei conti sulla Tav sembra dunque senza appello. Tradotto in termini più concreti, “se lo Stato deciderà di continuare nell’impegno sui progetti in questione, solamente per il periodo compreso tra il 2017 e il 2019 dovrà stanziare tra 1,6 e 4,7 miliardi in più rispetto alle risorse immaginate finora”. Il governo francese ha tuttavia risposto immediatamente al rapporto, dichiarando che i conti sono in ordine e che le scelte sull’opera non verranno riviste.
Il costo della Tav stimato a 26,1 miliardi di euro
Eppure non è la prima volta che la Corte dei conti di Parigi lancia un allarme sulla Tav. Già nel 2012 aveva spiegato come i costi dell’opera siano aumentati vertiginosamente, passando da una previsione iniziale di 12 miliardi di euro (nel 2002) ad una stima di 26,1 miliardi. I governi italiano e francese hanno più volte sottolineato come una parte dei lavori sia finanziata dall’Unione europea. Ma Bruxelles potrà farsi carico al massimo del 40 per cento della sola tratta transfrontaliera, ovvero unicamente del tunnel a doppia canna (di 57 chilometri) che dovrebbe collegare le due nazioni. Il resto sarà interamente a carico di queste ultime.
Il costo delle sole due gallerie è valutato – ad oggi – in 8,6 miliardi di euro: ammettendo dunque che il 40 per cento sia garantito dall’Ue, a carico della Francia rimarrà il 25 per cento (pari a 2,2 miliardi). Mentre l’Italia dovrà sborsare il 35 per cento rimanente, ovvero oltre 3 miliardi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per molte minoranze il dritto a scegliere tra Harris e Trump alle elezioni presidenziali Usa resta un percorso a ostacoli.
L’Italia ha richiamato il suo ambasciatore al Cairo, Maurizio Massari, in seguito al termine di un vertice definito “deludente” tra la procura italiana e la controparte egiziana sulla morte di Giulio Regeni. Che il dossier sull’omicidio del giovane ricercatore, sequestrato e torturato prima di morire, stesse rischiando di incrinare le relazioni tra i due paesi
Il partito Sogno georgiano confermato con il 53,9 per cento dei voti. Ma piovono accuse di brogli e interferenze. L’Ue chiede di indagare. Intanto la presidente del Paese invita alla protesta. I vincitori: “Questo è un colpo di Stato”.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Una campagna del Cnr svela una forte attività delle faglie tra le isole proprio dove sorgerà il Ponte, per la Società Stretto di Messina nessuna problema.
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.