Il Consiglio Ue Ambiente stabilisce la riduzione del 90 per cento rispetto al 1990: un compromesso che almeno porta l’Europa unita alla Cop30.
Il comitato dell’Unesco si è riunito volte dal 15 giugno a Doha, in Qatar, per decidere quali nuovi siti inserire e nella e, per assurdo, togliere dalla lista dei patrimoni mondiali. Le notizie positive uscite dalla 38esima sessione sono almeno due. La prima è che tra i nuovi siti scelti nel 2014 (finora sono 26)
Il comitato dell’Unesco si è riunito volte dal 15 giugno a Doha, in Qatar, per decidere quali nuovi siti inserire e nella e, per assurdo, togliere dalla lista dei patrimoni mondiali. Le notizie positive uscite dalla 38esima sessione sono almeno due.
La prima è che tra i nuovi siti scelti nel 2014 (finora sono 26) ce n’è uno anche italiano: le colline delle Langhe, Roero e Monferrato. Una zona vitivinicola che si sviluppa su 11mila ettari di territorio delle province di Cuneo e Asti, nel basso Piemonte. È qui che si producono alcuni dei vini più pregiati al mondo come il Barolo e il Nebbiolo, il Barbaresco, il dolcetto d’Acqui e quello d’Alba, la Barbera. Con questo nuovo ingresso, l’Italia conferma il suo primato ospitando 50 siti diventati patrimonio dell’umanità, seguita dalla Cina con 47 e dalla Spagna con 44.
La seconda è che il comitato dell’Unesco ha deciso di respingere la richiesta di revocare lo status di patrimonio mondiale una parte di foresta della Tasmania, considerata, a torto secondo l’organizzazione, già degradata. La richiesta era stata avanzata dal governo australiano guidato dal primo ministro conservatore Tony Abbott. Gli ambientalisti hanno accolto con soddisfazione la decisione che altrimenti avrebbe aperto allo sfruttamento commerciale 74mila ettari di area verde. Al comitato sono bastati sette minuti per trovare un accordo all’unanimità sul rigetto. La delegazione portoghese ha definito “debole” la richiesta che, se accolta, avrebbe creato un precedente inaccettabile. Il governo australiano, invece, si è definito “deluso”.
Il numero di siti patrimoni mondiali dell’Unesco ha superato quota mille (attualmente sono 1.007). Il millesimo è stato il delta del fiume Okavango, nel nordest del Botswana, “un esempio eccezionale – secondo la scheda ufficiale – di interazione tra processi climatici, idrogeologici e biologici. Il delta dell’Okavango è la casa di alcune tra le specie di grandi mammiferi più a rischio, come il ghepardo, il rinoceronte bianco, il rinoceronte nero e il leone”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il Consiglio Ue Ambiente stabilisce la riduzione del 90 per cento rispetto al 1990: un compromesso che almeno porta l’Europa unita alla Cop30.
A Ecomondo 2025, Ecopneus racconta come i nuovi criteri ambientali per le strade possano rendere le infrastrutture più sicure, durature e circolari.
A Ecomondo 2025 Icea racconta la sua idea di sostenibilità integrata: connettere filiere, processi e certificazioni per un futuro circolare.
Un contesto geopolitico avverso e una finestra sempre più ridotta per agire: la Cop30 di Belém al via tra timori e speranze.
Aisec a Ecomondo 2025: la rete che unisce imprese, istituzioni e ricerca per trasformare la cultura dell’economia circolare in azione concreta.
Aquageo presenta a Ecomondo 2025 Blue pathway, il modello che unisce tecnologia e consapevolezza per proteggere mari e coste dall’inquinamento.
La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Innovazione, collaborazione e flessibilità. Questi i punti su cui Interzero si basa per aiutare le altre imprese a inquinare meno.
Il capoluogo umbro obbligherà le aziende che vogliono ottenere lavori a garantire condizioni contrattuali dignitose: i famosi 9 euro lordi l’ora.