
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
È stata pubblicata la Global Csr RepTrak 2018, classifica che valuta le aziende con la migliore reputazione per la responsabilità sociale.
La buona reputazione verso clienti e stakeholder è sempre più un elemento imprescindibile per le imprese. Per costruirla non bastano buone strategie di marketing e un florido bilancio economico, è indispensabile aderire ai principi della responsabilità sociale di impresa, nota come Csr. Il Reputation Institute, società di servizi volti alla misurazione e gestione della reputazione, ha stilato la propria annuale classifica delle aziende con la migliore reputazione di responsabilità sociale nel mondo: la Global Csr RepTrak 2018.
And… they’re still at it. Congrats to @Google for earning the most reputable spot in #CorporateResponsibility.
Learn more about this year’s #CRRepTrak100: https://t.co/pDqwTSdvtw#ReputationInstitute #CorporateSocialResponsibility #Google pic.twitter.com/iFtIyZXvhx— Reputation Institute (@Reputation_Inst) 14 ottobre 2018
Per realizzare la classifica, nata nel 2011 e giunta all’ottava edizione, l’istituto ha intervistato oltre 230mila persone provenienti da Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Russia, Corea del Sud, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti tra gennaio e febbraio 2018. La graduatoria prende in esame 140 società ritenute familiari ad almeno il 30 per cento della popolazione dei paesi esaminati. “Il sondaggio – si legge in un comunicato del Reputation Institute – quantifica la percezione che ha il pubblico della responsabilità aziendale, basata sul legame emotivo che le parti interessate hanno con le aziende e rivela come questa profonda connessione possa guidare i comportamenti dei consumatori”.
https://www.youtube.com/watch?v=ZpzCq4zZ9RM
In cima alla classifica troviamo Google, mentre i due gradini più bassi del podio sono occupati rispettivamente da Disney e Lego. Il terzetto è seguito da Natura, Novo Nordisk, Microsoft, Bosch, Canon, Michelin e Ikea. Dal rapporto è emerso che le aziende ritenute più responsabili sono quelle che intrattengono con i propri clienti un dialogo pertinente e autentico sul comportamento responsabile.
La classifica di quest’anno ha evidenziato sia un calo medio di 1,4 punti nella reputazione delle aziende che un’evoluzione della nozione di responsabilità sociale delle imprese. “Siamo in un’epoca in cui le aziende devono andare oltre la semplice responsabilità sociale – ha affermato Stephen Hahn-Griffiths del Reputation Institute – devono essere responsabili dal punto di vista fiscale, sociale e ambientale e nei confronti dei dipendenti”.
Secondo il rapporto, il merito del successo del colosso statunitense dei servizi online, a differenza della netta regressione in classifica di altre imprese del settore della tecnologia, sarebbe da attribuire al ceo dell’azienda, Sundar Pichai. “Sundar Pichai è un amministratore delegato considerato responsabile – ha detto Hahn-Griffiths. – Traspaiono umiltà e modestia nel modo in cui parla pubblicamente”. L’ottimo piazzamento di Lego, invece, si spiega grazie alla grande trasparenza dell’azienda danese e al suo impegno per ridurre il proprio impatto ambientale. Lo scorso marzo, ad esempio, ha avviato la produzione di mattoncini prodotti con una nuova plastica di origine vegetale ottenuta dalla canna da zucchero, mentre a ottobre ha lanciato un nuovo set che permette di costruire la riproduzione di una turbina eolica realmente funzionante.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Una spedizione di ricercatori svedesi nel mar Baltico si è imbattuta in bolle di metano molto più in superficie del previsto. E potrebbero essercene altre.
In Russia si vuole autorizzare l’abbattimento di oltre 762 ettari di foresta. Le ruspe, oltre al turismo di massa, sono l’ennesima minaccia al fragile ecosistema del Bajkal, che contiene il venti per cento dell’acqua dolce non congelata di tutto il Pianeta.
Una mappa del Guardian mostra come l’inquinamento dell’aria in Europa sia diffusissimo. La Pianura Padana tra le aree peggiori in assoluto.
Nove giudici si sono espressi contro il marco temporal, la legge che avrebbe tolto il diritto dei popoli indigeni a vivere sulle loro terre.
Arriva anche in Italia una proposta di legge per il reato di ecocidio. Jojo Mehta, fondatrice di Stop ecocide International, spiega perché è essenziale.
Nonostante indicazioni contrastanti da parte degli studi, la Commissione europea non vuole applicare un principio di precauzione sul glifosato.
L’università Queen Margaret di Edimburgo ha annunciato la scoperta di una sostanza in grado di sostituire l’olio di palma.
L’ong African parks ha acquistato il più grande allevamento di rinoceronti bianchi del mondo e ha deciso di reintrodurli nel loro ambiente naturale.
Il Sinodo dei Vescovi che si terrà a ottobre compenserà le proprie emissioni di CO2 con il supporto del progetto Impatto Zero di LifeGate.