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D-day, 75 anni fa lo sbarco in Normandia. L’inizio della fine della Seconda guerra mondiale
Il 6 giugno 1944 le truppe alleate sbarcarono in Normandia, scontrandosi con i soldati della Germania nazista. Le immagini delle celebrazioni per il 75esimo anniversario.
Il 6 giugno del 1944, poco dopo la mezzanotte, le prime truppe aviotrasportate che diedero vita allo sbarco in Normandia furono paracadutate oltre la linea della costa francese. Centinaia di uomini, mischiati a migliaia di pupazzi, lanciati per confondere i soldati della Germania nazista. Il loro compito era di preparare il terreno alle truppe – principalmente americane, inglesi, canadesi e francesi – che sarebbero sbarcate a partire dalle prime luci dell’alba. E che in quel momento attraversavano la Manica a bordo di 6.939 tra navi, incrociatori, mezzi da sbarco e di altro genere. Era l’inizio della fine della Seconda guerra mondiale, il conflitto più mortifero e drammatico della storia dell’umanità.
Le celebrazioni nelle 5 spiagge dello sbarco
Il 6 giugno di quest’anno è stato celebrato il 75esimo anniversario dello storico evento, che vide contrapporsi oltre 200mila militari: da una parte i 156mila delle forze alleate dirette dal generale americano Dwight Eisenhower e, dall’altra i circa 50mila della Germania di Adolf Hitler.
75 years after fighting together on the beaches of Normandy the Western alliance is fraying #DDay75 https://t.co/pn7Xo1PRMQ pic.twitter.com/jNJ6UXsSlG
— The Economist (@TheEconomist) 6 giugno 2019
Lungo le cinque spiagge dello sbarco in Normandia, ribattezzate all’epoca Omaha, Juno, Utah, Sword e Gold, sono state organizzate rievocazioni, celebrazioni, illustrazioni di quanto accadde 75 anni fa. Erano presenti le autorità militari e civili di Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Canada, ma anche della Germania compresi i presidenti e primi ministri Donald Trump, Emmanuel Macron, Theresa May, Angela Merkel e Justin Trudeau.
Uniti per ricordare l’importanza dell’operazione Overlord (il nome in codice dello sbarco) che aprì il secondo fronte contro i nazisti (assieme a quello che, ad Est, li contrapponeva all’Unione sovietica), stringendo Hitler in una morsa che gli sarà fatale. La storia volle che lo stesso dittatore nazista contribuì in modo determinante alla riuscita dello sbarco. La sera del 5 giugno decise infatti di prendere un sonnifero e di coricarsi dando ordine a tutti i suoi collaboratori di non disturbarlo per alcuna ragione.
In Normandia fu aperto il secondo fronte contro la Germania nazista
In Normandia il tempo nel giorno del D-Day (formula con la quale gli anglofoni indicano il “giorno cruciale”) era pessimo: onde alte parecchi metri, pioggia e vento spazzavano la costa. Nessuno – neanche i più avveduti tra i generali nazisti, come Erwin Rommel e Gerd Von Rundstedt – immaginava che sarebbe stato quello il giorno dell’invasione. Inoltre, la Germania aveva fatto edificare un’immensa linea di fortificazioni, denominata Vallo Atlantico, che andava dalla Norvegia fino alla Spagna. E che era giudicata invalicabile soprattutto in alcuni punti, come nel caso di Pas de Calais, a pochissima distanza in linea d’aria dalle coste dell’Inghilterra.
Anche per questo fu scelta la Normandia: più lontana ma relativamente meno fortificata. Ciò nonostante, il giorno dello sbarco la resistenza tedesca fu durissima. E decisivo fu proprio il sonnifero ingoiato da Hitler, che lo lasciò dormire fino a mattinata inoltrata. E che fece sì che le divisioni Panzer (i blindati di riserva), che rispondevano unicamente a ordini diretti del Führer, rimasero fino a quel momento nelle retrovie. Attivandosi solo quando la situazione era ormai compromessa.
D-Day – Never Forget. World leaders mark 75 years since D-Day on Normandy’s beaches #AFP #DDay75https://t.co/WekYZ9ICn3 pic.twitter.com/wGBhsK8pJX — AFP Photo (@AFPphoto) 6 giugno 2019
La liberazione di Parigi, la battaglia delle Ardenne e la caduta di Hitler
Gli alleati conquistarono numerose teste di ponte. Installarono porti artificiali e poterono inviare rinforzi. Seguirono tuttavia mesi di dure battaglie in tutto il nord della Francia. Fino alla liberazione di Parigi, nell’agosto del 1944. Poi, nell’inverno successivo, si puntò verso la Germania con la battaglia delle Ardenne. Infine, nella primavera successiva, la Seconda guerra mondiale in Europa terminò con la caduta di Hitler e del suo regime.
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