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L’Unione europa ha adottato definitivamente e ufficialmente la direttiva che vieta, entro il 2021, l’uso di molti prodotti in plastica monouso.
Il Consiglio dei ministri dell’Unione europea ha approvato la direttiva che mette al bando la plastica usa e getta. Oggi, dunque, si è concluso l’iter legislativo europeo iniziato nel maggio del 2018 e che prevede, a partire dal 2021, il divieto di utilizzo di determinati prodotti in plastica monouso per i quali esistono alternative valide.
? HISTORIC DECISION !
The @EUCouncil adopts the #singleuseplastics rules proposed by the @EU_Commission!
The 10 plastic items most often found on European beaches will now be banned!
The ?? is #ReadytoChange to #BeatPlasticPollution https://t.co/zflSM01Hxh #PlasticsStrategy pic.twitter.com/pvgqx4tygT
— EU Environment (@EU_ENV) 21 maggio 2019
La direttiva sulla plastica monouso stabilisce norme più severe per i tipi di prodotti e di imballaggi che rientrano tra i dieci prodotti inquinanti più spesso rinvenuti sulle spiagge europee. Inoltre, vengono introdotte misure specifiche per ridurre l’uso dei prodotti in plastica maggiormente dispersi nell’ambiente.
I prodotti in plastica monouso sono composti interamente o in parte di materiale plastico e sono in genere destinati a essere utilizzati una sola volta o per un breve periodo di tempo prima di essere gettati via. Uno dei principali obiettivi della direttiva è ridurre la quantità di rifiuti di plastica che creiamo. Secondo le nuove norme, i piatti, le posate, le cannucce, le aste per palloncini e i bastoncini cotonati in plastica monouso saranno vietati entro il 2021.
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Il Consiglio ha poi trovato un accordo relativo alle bottiglie di plastica. Le bottiglie di plastica dovranno essere fatte per almeno il 25 per cento di plastica riciclata entro il 2025 e di almeno il 30 per cento entro il 2030. https://www.youtube.com/watch?v=gUhp14fVtX0
Dopo la proposta da parte della Commissione europea nel maggio dello scorso anno, il Consiglio ha raggiunto la sua posizione il 31 ottobre 2018. I negoziati con il Parlamento europeo sono iniziati il 6 novembre e si sono conclusi il 19 dicembre con un accordo provvisorio, confermato poi il 18 gennaio di quest’anno dagli ambasciatori degli stati membri presso l’Ue. L’adozione formale delle nuove norme da parte del Consiglio, avvenuta oggi, conclude l’ultima fase legislativa.
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Il provvedimento è l’ultimo in termini di tempo di una serie di iniziative a tutela dell’ambiente adottate per i cittadini europei che, ricordiamo, il prossimo 26 maggio saranno chiamati a votare per rinnovari i parlamentari di Strasburgo.
Da Bruxelles è arrivato il via libera anche al pacchetto Clean energy for all Europeans, che garantisce ai “cittadini europei, alle autorità locali, ai piccoli imprenditori e alle cooperative il diritto di produrre, consumare, immagazzinare e vendere l’energia rinnovabile autoprodotta, senza essere per questo soggetti a sanzioni fiscali o oneri burocratici eccessivi”. Altro importante traguardo l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del 40 per cento nei prossimi dieci anni. E poi c’è Natura 2000, la rete ecologica per proteggere la biodiversità e così anche la direttiva sulle acque o la messa al bando dei pesticidi pericolosi per le api.
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