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Così DS Automobiles pone la mobilità sostenibile al centro della propria strategia
Intervista ad Alessandra Mariani, marketing director di DS Automobiles: dal prossimo anno solo vetture elettriche, fondamentale l’esperienza in Formula E.
DS Automobiles punta con decisione sulla mobilità sostenibile. Il marchio, che già oggi propone un mix di vetture a basse emissioni molto più alto rispetto alla media del mercato, dal prossimo anno produrrà solo veicoli al 100 per cento elettrici. In occasione dell’80esimo Open d’Italia di golf – al quale DS Automobiles ha partecipato per la terza volta in qualità di title sponsor – la direttrice marketing Alessandra Mariani ha fatto il punto con LifeGate sulle strategie della Casa automobilistica. Se il golf si gioca immersi nel verde, ci ha spiegato, “per DS Automobiles la parola green è intesa come mobilità sostenibile: con E-Tense proponiamo un’intera gamma dedicata alle vetture elettriche e ibride plug-in, il che ha posto la mobilità sostenibile al centro della nostra strategia di sviluppo”.
Per DS Automobiles il 2022 è stato un anno decisamente positivo, con un incremento del 38 per cento della propria quota di mercato. Quanto ha inciso la scelta di offrire un’intera gamma già completamente elettrificata?
Ha inciso molto, se si considera che già oggi un terzo delle vetture che proponiamo sono elettrificate, quindi elettriche o ibride plug-in: proponiamo un mix di auto a basse emissioni molto più alto rispetto alla media del mercato. Lo scorso anno, quando la quota mercato delle vetture elettrificate si assestava sull’8 per cento, noi eravamo già al 27 per cento. In sostanza l’elettrificazione è al centro della nostra strategia e dei nostri sviluppi futuri.
Infatti, a partire dal prossimo anno, ogni nuovo prodotto del marchio sarà 100 per cento elettrico. Qual è la vostra visione della mobilità del futuro?
Il nostro approccio alla mobilità ci porta a sviluppare un grande lavoro di ricerca sui veicoli a basse emissioni. La scelta di virare con decisione sull’elettrico già dal prossimo anno, senza attendere le direttive europee, testimonia al meglio quanto crediamo nella mobilità sostenibile e nell’elettrificazione.
Quanto è stata importante, soprattutto dal punto di vista tecnologico, l’esperienza maturata dal marchio nelle gare di Formula E?
È stata fondamentale: per portare avanti la ricerca tecnologica occorre testare continuamente le proprie prestazioni. Con questo obiettivo, la Formula E ci ha permesso di esaminare ogni singola performance durante le gare e in tutte le fasi di progettazione e miglioramento delle monoposto. Questo ci ha permesso, ad esempio, di introdurre delle migliorie sulla nuova DS 3, a partire da una batteria più compatta e in grado di garantire un’autonomia maggiore, da 330 chilometri a 400 chilometri. Siamo stati il primo marchio automobilistico a credere nella Formula E, in pratica sin dai suoi esordi: questa esperienza ha rappresentato non solo un motivo di orgoglio per le vittorie conseguite in pista, ma anche una grande occasione per migliorare le vetture destinate a circolare sulle nostre strade.
Quali sono i principali limiti che ancora frenano, soprattutto in Italia, un utilizzo di massa delle auto elettriche?
Sicuramente ci sono dei limiti strutturali. Se compariamo il numero di colonnine di ricarica presenti in Italia rispetto al resto d’Europa siamo tra i fanalini di coda; e anche dal punto di vista del costo di vendita, gli incentivi sono ancora fondamentali. Lato nostro stiamo lavorando per migliorare sia l’autonomia che le performance delle auto elettriche, per offrire servizi di mobilità in grado di favorire un utilizzo sempre crescente delle vetture elettrificate.
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