Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
Ecologiche, comode e italiane, sono le sneakers fatte di carta
Cartina realizza scarpe ecosostenibili ed eleganti utilizzando un particolare sistema per sfruttare la carta riciclata.
Nata a Capannori, in provincia di Lucca, la start up Cartina realizza scarpe utilizzando un materiale economico e sostenibile: la carta riciclata. Cartina, nata nel 2014 dalla collaborazione tra l’imprenditore Maurizio Colucci e il professionista del settore moda Mirko Paladini, è la prima scarpa in carta riciclata e riciclabile e l’azienda ha brevettato questo innovativo sistema di produzione.
Il materiale ottenuto dalla lavorazione dalla carta è resistente all’acqua e traspirante e ricorda esteticamente la pelle, risultando però cruelty free. Proprio la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente e gli animali sono le linee guida che animano l’azienda toscana, che ha deciso di non utilizzare alcun prodotto di origine animale.
Cartina può vantare la certificazione Animal Free Fashion della Lav, il primo rating etico per la valutazione delle aziende di moda in base al non utilizzo di materiali di origine animale. La valutazione è suddivisa in quattro livelli consequenziali: V sostituzione della “pelliccia animale”, VV “piume”, VVV “seta e pelle”, VVV+ “lana”, Cartina è tra le aziende con il punteggio più alto (VVV+).
L’attenzione all’impatto ambientale coinvolge anche il packaging dei prodotti, le confezioni delle scarpe sono infatti in cartone riciclato e riciclabile e l’azienda si è impegnata ad utilizzare energia rinnovabile nei propri punti vendita, uffici e laboratori.
“Essere moderni significa tenere conto del futuro – si legge nel sito dell’azienda – non solo il futuro della moda, ma soprattutto quello del pianeta. Per questo cerchiamo di contribuire a far evolvere un’idea etica di moda, in sintonia con progresso e sostenibilità. Siamo certi che la salvaguardia ambientale possa convivere con ricerca estetica, dando vita a prodotti sì di alto design ma fortemente consapevoli”.
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