Difficili da estrarre e isolare dagli altri elementi, le terre rare si trovano anche negli smartphone. Risorse spesso dimenticate che è invece importante valorizzare. E riciclare.
Economia circolare. Ford pensa al bambù per le proprie auto
Che il mondo dell’industria si stia muovendo verso soluzioni e materiali sostenibili è ormai una realtà consolidata. Materiali rinnovabili, bio-based o comunque riciclabili a fine vita, fanno parte di molti settori, come ad esempio quello dell’automotive. Tra questi Ford, che sta sviluppando numerose soluzioni per le proprie componenti, come appunto il bambù. “Entro pochi anni
Che il mondo dell’industria si stia muovendo verso soluzioni e materiali sostenibili è ormai una realtà consolidata. Materiali rinnovabili, bio-based o comunque riciclabili a fine vita, fanno parte di molti settori, come ad esempio quello dell’automotive. Tra questi Ford, che sta sviluppando numerose soluzioni per le proprie componenti, come appunto il bambù.
“Entro pochi anni – scrive l’azienda – gli interni delle automobili potrebbero essere costituiti da componenti ad alta resistenza ottenuti dalla combinazione tra bambù e plastica”. Mentre Janet Yin, materials engineering supervisor presso il Nanjing Research & Engineering Center di Ford dichiara: “Il bambù è incredibile. È vigoroso, flessibile, totalmente rinnovabile e abbonda in territori come la Cina e in molte altre parti dell’Asia”.
https://www.youtube.com/watch?v=N_KaVBJpZ80&feature=youtu.be
Il bambù, materiale del futuro per le nostre auto
Le caratteristiche del bambù sono infatti note. È una pianta a rapidissima crescita – cresce di quasi un metro al giorno e raggiunge il pieno della crescita tra i 2 e i 5 anni dalla piantumazione – è estremamente resistente e flessibile, ed è un materiale di origine naturale, capace quindi di assorbire la CO2 durante il processo di crescita. Utilizzando questo materiale quindi si riducono le emissioni del cosidetto Life Cycle Assestment. L’Ovale Blu sta quindi studiando le possibili potenzialità per impiegare il materiale nelle componenti interne dei veicoli, valutandone anche la combinazione con materiali plastici, che ne aumenterebbero ulteriormente la resistenza. Secondo i vari test effettuati “il vegetale risponde complessivamente meglio rispetto ad altre fibre, sia sintetiche che naturali. Inoltre, è stato riscaldato a oltre 100° per testarne la capacità di resistenza al calore”.
Materiali bio-based per Ford
La casa automobilistica con sede a Detroit non è nuova a queste iniziative. Fin dai primi anni del millennio lavora per impiegare materiali di origine naturale, al posto di quelli provenienti da fonti fossili. Oggi sia all’interno che all’esterno delle auto dell’ovale blu vengono utilizzate almeno otto bioplastiche. Dalla soia, all’olio di ricino, dalla paglia di grano, alla fibra di kenaf, la cellulosa, il legno, la fibra di cocco e le bucce di riso. Mentre recentemente ha reso noto un progetto per impiegare plastica derivata dall’agave, pianta utilizzata per distillare la tequila, il celebre liquore messicano. L’economia circolare è anche questa: un’economia che impiega materiali naturali, rinnovabili, in grado di ridurre gli impatti di tutti i processi produttivi.
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