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Invece di finire in discarica, saranno divisi e trattati, per recuperare plastica e cellulosa. A Treviso il primo impianto. L’economia circolare diviene realtà.
Un progetto sperimentale, un impianto unico in Italia quello inaugurato da Contarina, società veneta che si occupa della gestione dei rifiuti dei Comuni all’interno della provincia di Treviso. Si tratta di una linea di trattamento e riciclo dedicata a pannolini e altri prodotti assorbenti, co-finanziato dall’Unione europea e realizzato in collaborazione con Fater Spa (azienda produttrice di prodotti assorbenti), il Comune di Ponte nelle Alpi e l’Istituto di Ricerca Ambiente Italia.
Secondo quanto riporta Fater Spa, i prodotti assorbenti corrispondono a circa 900 mila tonnellate di rifiuto indifferenziato che per gran parte finisce in discarica (70 per cento), in tutta la provincia di Treviso i prodotti assorbenti rappresentano circa il 27 per cento del rifiuto non riciclabile. “Questa sperimentazione rappresenta una grande opportunità per ridurre ancora di più la quantità di secco non riciclabile. Basti pensare che da 1 tonnellata di rifiuto si possono ottenere 350 kg di cellulosa e 150 kg di plastica”, spiega Franco Zanata presidente di Contarina.
Per ora non sarà un vero e proprio centro produttivo, ma una sperimentazione per comprendere costi e benefici. L’impianto sarà così in grado di trattare circa 1.500 tonnellate di pannolini l’anno, con un risparmio, secondo l’azienda di 1.950 metri cubi di rifiuti in discarica e una riduzione in termini di emissioni di 618.000 kg all’anno.
“Partecipare a questo importante progetto a livello europeo è la prova concreta dell’impegno che Contarina sta portando avanti per attuare processi sempre più avanzati di differenziazione, migliorando i livelli di recupero del materiale riciclabile. In questo caso ci siamo spinti oltre, arrivando a riciclare anche quei prodotti considerati ‘non-riciclabili’ come i pannolini, da cui possiamo ancora recuperare cellulosa e plastica”, conclude Zanata.
Un perfetto esempio di quella definita come economia circolare, dove il vecchio paradigma produzione-bene-discarica viene ribaltato. Il bene a fine vita non viene più considerato rifiuto, ma una materia prima seconda da recuperare e riutilizzare.
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