La start up finlandese RePack produce imballaggi che possono essere utilizzati fino a quaranta volte.
P&G. Nel 2020 zero rifiuti in discarica nei nostri stabilimenti
“Lavoriamo dal 2010 con l’obiettivo di azzerare i rifiuti di produzione e di consumo in discarica. L’annuncio di oggi segna un altro passo avanti in questa direzione”. È questa la filosofia del gruppo P&G secondo Shailesh Jejurikar, executive sponsor per la sostenibilità e presidente della divisione mondiale della cura dei tessuti. Un annuncio che prevede
“Lavoriamo dal 2010 con l’obiettivo di azzerare i rifiuti di produzione e di consumo in discarica. L’annuncio di oggi segna un altro passo avanti in questa direzione”. È questa la filosofia del gruppo P&G secondo Shailesh Jejurikar, executive sponsor per la sostenibilità e presidente della divisione mondiale della cura dei tessuti.
Un annuncio che prevede di eliminare completamente gli scarti di produzione dall’intera rete mondiale entro il 2020. Un investimento che porterebbe i 100 e più siti produttivi sparsi nei cinque continenti verso la strategia “zero rifiuti in discarica”.
La strategia zero rifiuti di P&G
Sì, ma come? Ripensando la filiera e il processo produttivo: i materiali in entrata devono essere convertiti nei prodotti finali, mentre gli scarti sempre più ridotti, riciclati internamente o esternamente, o riutilizzati in modo alternativo. “Le nostre persone usano l’abilità innovativa e la mentalità ‘zero rifiuti’ che mettono per realizzare i nostri prodotti anche per eliminare gli sprechi”, ha spiegato in una nota stampa Yannis Skoufalos, global president P&G product supply.
“Per esempio in Cina, i tensioattivi provenienti dai rifiuti degli shampoo Head and Shoulders sono riutilizzati nell’autolavaggio delle auto. In Canada gli scarti dello stabilimento Tampax vengono usati per fabbricare prodotti destinati ad emergenze come allagamenti. Queste partnership permettono di concepire gli scarti non più come “rifiuti” ma come valore per altre realtà”.
In un’intervista Ellen MacArthur, una dei guru sull’economia circolare, spiega: “Il totale del potenziale economico, stimato nel 2005, era pari a 600 miliardi di dollari. I numeri erano grandi, nonostante fossero riferiti al solo riciclo del 25 per cento dei materiali componenti i prodotti all’anno”.
Ad oggi metà degli stabilimenti hanno già raggiunto la qualifica di “zero rifiuti in discarica”. In 19 Paesi come Germania, Regno Unito, Polonia, Giappone, Messico, Spagna, Egitto, Belgio, Irlanda, Vietnam, Ungheria, Indonesia, Repubblica Ceca, Romania, Singapore, Corea, Tailandia, Turchia e Pakistan, gli impianti non smaltiscono rifiuti in discarica. Laminati plastici diventano pannelli per costruzioni, i rifiuti liquidi dei detergenti vengono convertiti in combustibili per i veicoli del Gruppo, mentre i rifiuti non ulteriormente differenziabili vengono impiegati come combustibile solido secondario per l’industria cementifera. L’obiettivo è di arrivare al 100 per cento in tutti i paesi dove Procter & Gamble è presente, Italia compresa.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In Italia il riciclo dei rifiuti continua a rafforzarsi, mostrando indici in forte crescita soprattutto nel settore degli imballaggi: nel 2015 il 67 per cento è stato avviato a riciclo. Si consolidano anche le filiere del recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche e della frazione organica. In generale, il riciclo si conferma attività cruciale per
È l’undicesimo impianto in Italia per il trattamento e recupero dei rifiuti da spazzamento delle strade ed è stato inaugurato a Guidonia, in provincia di Roma, da parte del Gruppo Esposito. L’impianto Ecocentro è in grado di recuperare il 70 per cento dei rifiuti trattati, trasformandoli in nuova materia, riutilizzabile in edilizia e nell’asfaltatura delle
Con Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, abbiamo esplorato i temi chiave degli Stati generali della green economy 2024 il 5 e 6 novembre.
Entro il 2025, 40 porti italiani saranno dotati di spugne per assorbire gli oli. Si inizia da cinque tappe simboliche: Napoli, Messina, Brindisi, Ravenna e Trieste.
Una stretta opera di sorveglianza anti-bracconaggio ha dato i suoi frutti: il parco nazionale di Kaziranga ha quasi azzerato le uccisioni di rinoceronti.
A Palazzo Bovara apre al pubblico una tre giorni di confronto e conoscenza della moda sostenibile dal titolo Smart Closet.
Il sito archeologico “Ponte delle Monache” ripulito dagli pneumatici abbandonati. Da discarica ora torna ad area archeologica. I Pfu saranno riciclati.
Invece di finire in discarica, saranno divisi e trattati, per recuperare plastica e cellulosa. A Treviso il primo impianto. L’economia circolare diviene realtà.