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Da Parma a Rimini numerosi fiumi della regione sono in piena, per precauzione sono stati chiusi ponti e strade ed è stata interrotta la ferrovia Rimini-Bologna.
Fino alla mezzanotte di stasera, nella pianura da Parma a Ferrara e in Romagna, è allerta rossa per criticità idraulica, emanata dall’Agenzia di protezione civile regionale. A causa della grande quantità di pioggia che si è riversata nei giorni scorsi, e che continua a cadere, in Emilia Romagna diversi fiumi sono esondati, costringendo vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari della protezione civile ad un lavoro straordinario per garantire la sicurezza della popolazione.
#MALTEMPO, ALLERTA ROSSA da Parma a Rimini per il passaggio delle piene dei fiumi #Secchia, #Panaro, #Reno e quelli romagnoli. Ferrovia interrotta a fini precauzionali tra #Faenza e #Cesena. Grande mobilitazione del volontariato di Protezione civile https://t.co/ub1sIY1ZL1 pic.twitter.com/qW3hHMunvl
— RegioneEmiliaRomagna (@RegioneER) 13 maggio 2019
La pianura emiliana centrale, tra Modena, Reggio Emilia, Parma e Bologna si trova sott’acqua ed è tra le zone più colpite dal maltempo, ma l’allerta rossa riguarda anche la costa, dove sono previste raffiche di vento fino a 90 chilometri orari, tra Ravenna e Ferrara e tra Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, come riportato dal sito della regione Emilia Romagna. I punti più critici sono quelli in prossimità dei fiumi Secchia, Panaro e Reno, gli affluenti del Reno e i corsi d’acqua romagnoli. Nel modenese la piena del Secchia ha provocato grandi disagi, imponendo lo sgombero di numerose abitazioni e la chiusura dei ponti, ma al momento fortunatamente non si registrano feriti. In provincia di Forlì-Cesena si è invece verificata l’esondazione del Savio e il cedimento di un argine del fiume Montone. https://www.youtube.com/watch?v=7AR6s4iI2Ko
In via precauzionale è stata interrotta la ferrovia Rimini-Bologna, nel tratto tra Faenza e Cesena, e sono stati chiusi ponti e strade, anche in Appennino a causa di smottamenti e frane. In provincia di Forlì-Cesena, a causa dell’interruzione di alcune strade, diverse persone sono rimaste isolate. Le forze dell’ordine hanno invitato la popolazione a portarsi ai piani alti, stare lontani da fiumi e argini e di uscire di casa solo se strettamente indispensabile. Per verificare lo stato di allerta e monitorare la situazione e l’evolvere degli eventi è possibile consultare il sito Allerta meteo della regione Emilia Romagna.
#Maltempo #13maggio 9:30, esondato il fiume Savio in provincia di #ForlìCesena. Squadre fluviali #vigilidelfuoco al lavoro, recuperate due persone, un disabile con la badante, bloccate nella propria abitazione. Nelle immagini sorvolo dell’elicottero #Dragovf 121 pic.twitter.com/xq18WNxb1R — Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) 13 maggio 2019
La soglia di allerta resta dunque alta in Emilia Romagna dove “il peggio non è ancora passato”, ha sottolineato Maurizio Mainetti, direttore dell’Agenzia di protezione civile dell’Emilia-Romagna. Per garantire la sicurezza dei cittadini nel modenese, oltre a vigili del fuoco, forze dell’ordine e protezione civile come nel resto della regione, è intervenuto anche l’esercito. Anche le regioni circostanti sono state colpite dal maltempo, ma in maniera meno intensa. In Toscana e Liguria, per timore dei forti venti, è stata diramata l’allerta gialla, mentre nelle Marche, sempre a causa di pioggia e vento, sono stati interrotti i tratti di alcune strade.
31°C vicino al circolo polare Artico . Non c’è nulla da aggiungere . https://t.co/qi0YzckoKV
— Mariagrazia Midulla (@MgMidu) 12 maggio 2019
Mentre in Italia si registra un maggio freddo e con nevicate anche a bassa quota, la Russia è stata invece investita da un’eccezionale ondata di caldo con punte di 31 gradi nei pressi del Circolo polare articolo, con circa 25-30 gradi sopra la media per questo periodo. La causa sarebbe lo spostamento di una grande massa d’aria calda che, sfruttando un corridoio, si sarebbe spostata verso la Russia. Si tratta secondo i meteorologi di un fenomeno inusuale e, sebbene non sia possibile affermarlo con assoluta certezza, sarebbe legato ai cambiamenti climatici in atto nel pianeta.
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