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L’iniziativa è parte di una vasta opera di riforestazione, volta a mitigare i cambiamenti climatici e a contrastare la desertificazione.
Gli alberi ci salveranno, o quantomeno potrebbero. Un recente studio pubblicato su Science ha infatti ricordato, ancora una volta, lo straordinario potenziale delle foreste per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Numerose nazioni hanno recepito il messaggio e avviato un processo di riforestazione e restauro degli ecosistemi degradati.
Tra queste c’è l’Etiopia che, tramite il primo ministro Abiy Ahmed Ali, lo scorso giugno ha annunciato che entro ottobre pianterà quattro miliardi di alberi autoctoni nell’ambito dell’iniziativa #GreenLegacy. La mastodontica opera di rimboschimento, che mira a far tornare l’Etiopia verde come lo era un tempo, è iniziata nel migliore dei modi, lo scorso 28 luglio, in una sola giornata, sono stati infatti piantati oltre 350 milioni di alberi.
PM Abiy calls upon everyone in #Ethiopia to go out and #PlantYourPrint. #PMOEthiopia pic.twitter.com/leQdUBv849
— Office of the Prime Minister – Ethiopia (@PMEthiopia) 29 luglio 2019
Lo ha riferito lo stesso governo etiope, aggiungendo che gli uffici pubblici sono stati chiusi per consentire la partecipazione dei dipendenti statali. Ripristinare l’antica copertura forestale, che nel Ventesimo secolo a causa della deforestazione incontrollata si è ridotta drasticamente, passando dal 40 al 4,6 per cento, aiuterà la nazione africana a contrastare la desertificazione e la siccità che minacciano la sicurezza alimentare e la salute dei suoi abitanti.
Grazie ai circa 353 milioni di alberi piantati da migliaia di volontari in un migliaio di differenti siti, l’Etiopia ha stabilito un nuovo record relativo al maggior numero di alberi messi a dimora in un solo giorno. Il precedente primato apparteneva all’India, che nel 2016 aveva piantato 66 milioni di alberi nello stato di Madhya Pradesh.
Lo scopo principale della campagna ecologica nazionale #GreenLegacy è combattere il degrado ambientale e creare un ambiente più vivibile per le persone. Oltre alle giornate di piantumazione, attualmente sono stati piantati circa 2,6 miliardi di alberi, prevede di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi ambientale dell’Etiopia, insegnando ai cittadini l’importanza di adottare comportamenti sostenibili.
PM Abiy Ahmed met with @WFPChief to discuss further strengthening support to #Ethiopia. WFP have been engaged in food security & nutrition, and early warning & climate action among other focal areas. The two planted seedlings as part of the #GreenLegacy initiative. #PMOEthiopia pic.twitter.com/UhK9nkHG4n
— Office of the Prime Minister – Ethiopia (@PMEthiopia) 25 luglio 2019
L’iniziativa è indubbiamente lodevole e può apportare benefici concreti e a lungo termine all’intera nazione. C’è però chi ritiene che la grande opera di riforestazione non sia altro che uno specchietto per le allodole utilizzato da Abiy Ahmed per distrarre l’opinione pubblica dai gravi problemi che affliggono l’Etiopia, come i conflitti etnici che continuano a dividere e a insanguinare la nazione. In Etiopia esistono circa 80 etnie con differente lingua e cultura e la situazione è tutt’altro che stabile: i conflitti sono frequenti, quasi sempre causati da controversie sui confini distrettuali. Lo scorso maggio si sono verificati violenti scontri tra gli amhara e i gumuz che hanno provocato circa duecento vittime, costringendo il governo di Addis Ababa a far intervenite l’esercito.
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