![I cambiamenti climatici rendono più fragili le foreste: spetta a noi tutelarle](https://cdn.lifegate.it/Uo8O3bcCWmXU02BcE2tjGePvH2w=/470x315/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg, https://cdn.lifegate.it/qqdIw0SCwubwy7bixl7Zzz9dx0A=/940x630/smart/https://www.lifegate.it/app/uploads/2024/07/foreste-fao.jpg 2x)
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Una coppia di primati in via d’estinzione ha vinto il Wildlife Photographer of the Year 2018, un lucente promemoria di quello che possiamo perdere se non proteggiamo il mondo naturale. La storia dietro a questo e agli altri scatti vincitori.
Suscitare curiosità e stupore, mostrare il meglio della fotografia naturalistica e farci ripensare al nostro posto all’interno del mondo naturale. Per il 54esimo anno di fila torna con questo obiettivo il Wildlife photographer of the year, uno dei concorsi di fotografia più prestigiosi al mondo. Con la loro semplicità e potenza artistica le foto vincitrici svelano scorci del mondo naturale, dal più incontaminato che ospita i comportamenti innati delle specie fino agli ambienti mediati dalla presenza dell’uomo, a cui gli animali hanno dovuto adattarsi.
La foto vincitrice di quest’anno ritrae una coppia di rinopitechi dorati, una specie di primate a rischio estinzione endemica della Cina, nella foresta temperata dei monti Qin, l’unico habitat in cui vive questo splendido animale. “In un certo senso questa foto è tradizionale, perché è un ritratto. Ma è straordinaria, con questi animali così magici. È un promemoria simbolico della bellezza della natura e di come ci stiamo impoverendo con l’impoverirsi della natura. È un’opera d’arte che merita di essere appesa in ogni mostra del mondo”. Così la giuria ha commentato e giustificato la vittoria del fotografo olandese Marsel van Oosten, che è riuscito a racchiudere la fragile bellezza delle creature con cui condividiamo il Pianeta e che dovrebbe spingerci a proteggerle.
Una natura che va protetta nella sua totalità, con le sue sfaccettature più magnifiche ma anche quelle che all’occhio umano paiono crudeli ma che, alla fine, sono semplicemente naturali. Ed è qui che i vincitori ci fanno viaggiare tra questi comportamenti, da una struggente mamma gorilla di montagna in una foresta dell’Uganda che tiene in braccio il corpo del suo piccolo senza vita perché nato in un periodo troppo freddo per sopravvivere, o alle Galapagos, dove nei periodi in cui il cibo scarseggia i fringuelli diventano “vampiri” che rubano il sangue delle sule, una specie di uccello che prospera sull’isola, per sopravvivere.
Poi c’è anche un orso marsicano, raffigurato nello scatto dell’italiano Marco Colombo, che si aggira per le vie buie di un paesino sull’Appennino in cerca di cibo nei giardini delle case. Fino ad arrivare al “pagliaccio triste” incarnato da un piccolo macaco di Giava mentre viene addestrato, incatenato e con indosso una maschera, a camminare su due zampe per le sue prossime performance in strada.
Leggi anche: Le foto di natura del Wildlife photographer of the year tornano in mostra a Milano fino a dicembre 2018
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’innovazione può dare un futuro sostenibile ai polmoni verdi del nostro pianeta: lo sottolinea l’edizione 2024 del report Fao sullo stato delle foreste.
Il Piemonte è la regione italiana che vanta il maggior numero di comuni rurali Spighe verdi con un’attenzione spiccata alla sostenibilità.
I megabassines sono enormi riserve d’acqua pensati per l’agricoltura nei mesi di siccità. Nonostante le ottime promesse, sono oggetto di proteste per il loro impatto ambientale.
Il 26 febbraio 2023 a causa del mare mosso 94 migranti annegarono a 300 metri dalla costa calabrese: non ci furono soccorsi nonostante gli allarmi.
L’attivista 73enne impegnato nella lotta alla caccia alle balene è stato ammanettato a Nuuk su un mandato d’arresto emesso dalla Guardia costiera giapponese. Rischia l’estradizione.
A una settimana dal rogo nell’impianto di raccolta rifiuti, spenti gli ultimi focolai. Per ArpaCal non ci sono pericoli ma mancano le analisi del suolo.
In città le temperature sono più alte che altrove: è il fenomeno dell’isola urbana di calore. La cementificazione del territorio impedisce a piante e suolo di regolare la temperatura dell’aria. Dal soil sealing al calore antropogenico, le cause sono tutte legate alle attività umane.
Interessata un’area di 5mila metri quadrati, il Comune invita i cittadini a tenere chiuse le finestre e a indossare le mascherine ffp2.
Una catena umana per fermare i disboscamenti per far spazio alla grande opera: i comitati di cittadini si muovono per salvaguardare il territorio.