Con un accordo unico nel suo genere, raggiunto fuori dalle aule dei tribunali, il Canada riconosce agli aborigeni la sovranità delle isole Haida Gwaii.
Giornata della tigre. Le foto di tutte le specie in pericolo
23 settembre: la Thailandia presenta oggi tutti i particolari del nuovo piano per combattere il commercio internazionale illegale di piante e animali selvatici.
Tigri, panda, balene, rinoceronti, tartarughe e gorilla sono i
simboli della natura da proteggere. Ma oltre a loro, ci sono altre
15.589 specie nella
lista di quelle in pericolo d’estizione, e 7.266 sono
animali, secondo
la Red List della World Conservation Union’s
(IUCN).
Il bracconaggio, la caccia illegale, il traffico di animali
esotici vale circa 8 miliardi di dollari all’anno (secondo
l’americana Wildlife Conservation Society), un valore pari solo a
quello dei traffici illegali di droga e di armi.
Tra le specie più coinvolte ci sono proprio le tigri, il
pesce pagliaccio, i coralli, lo squalo bianco, il legno tropicale
Ramino, la tartaruga dal naso di maiale, il cacatua, l’elefante
asiatico, il delfino Irrawaddy, il gecko gigante. Tra le piante, il
legno tropicale Ramino e il tasso asiatico.
Dalle più di 100.000 nel 19esimo secolo, oggi le tigri in
Asia sarebbero tra 5 e 7.000. Di cui quelle indiane, alcuni dicono
3.500, altri sono 2.000.
L’Asia è un mercato incandescente per questo genere di
traffici, a causa della domanda della Cina di parti degli animali
per gli usi di una certa pseudomedicina tradizionale. Un solo corno
di rinoceronte, pagato a un bracconiere 500 dollari, può
esser rivenduto alla fine a 37.000 o a 50.000 dollari. Una pelle di
tigre a circa 15.000.
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