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Gli italiani si scoprono bravi nella raccolta differenziata di carta e cartone
Ogni italiano differenzia 51,7 chilogrammi all’anno di carta e cartone, in aumento rispetto al 2013. Comieco da 30 a fianco dei Comuni per ottimizzare la raccolta differenziata.
Sono più di 3 milioni le tonnellate di carta e cartone differenziate nel 2014. Secondo il “20mo Rapporto sulla Raccolta Differenziata” realizzato da Comieco, si tratta di un incremento del 4 per cento rispetto al 2013: circa 120 mila tonnellate in più.
Numeri che fanno salire all’80 per cento la raccolta differenziata dei prodotti cellulosici in Italia, con un traino da parte del Sud: un aumento del 10,6 per cento, con la Campania che vanta un +17,6 per cento.
Valori che confermano l’impegno del consorzio, che quest’anno compie i 30 anni di attività: “In questi 30 anni, tutta la filiera del riciclo di carta e cartone si è impegnata affinché beni preziosi come carta e cartone non vadano sprecati perché da una corretta gestione dei rifiuti, cellulosici nel nostro caso, derivano indubbi vantaggi per l’ambiente, per l’economia e per il Sistema Paese”, ha sottolineato Ignazio Capuano, presidente di Comieco.
Impegno che negli anni si è focalizzato anche nel sostenere finanziariamente i Comuni medio-piccoli. Come si legge nel rapporto “Comieco ha finanziato a fondo perduto ben 89 amministrazioni con un investimento di 1,7 milioni di euro. Il contributo è stato utilizzato per l’acquisto delle attrezzature necessarie per effettuare o ottimizzare il servizio di raccolta differenziata e accompagnato da puntuali attività di comunicazione locale”.
In questo modo si è arrivati a una media di riciclo di circa 52 chilogrammi di carta differenziata a testa l’anno. Il podio assoluto vede ai primi tre posti il Trentino Alto Adige con 83,1 per abitante, seguito a poca distanza dall’Emilia Romagna con 81,8 kg e dalla Valle d’Aosta con 73,5 kg per abitante.
Una filiera quasi a “km zero”: infatti nelle 58 cartiere sparse sull’intero territorio nazionale, vengono conferiti i materiali cellulosici provenienti da una distanza media di circa 17 chilometri dal bacino di raccolta, fondamentali per la sostenibilità economica del servizio.
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