Glifosato, confermata la condanna della Monsanto per il Roundup (ma ridotta la pena)

La Monsanto perde l’ennesima battaglia legale negli Stati Uniti. Confermata la condanna per la malattia del giardiniere Dewayne Johnson.

Una corte d’appello della California ha confermato la condanna inflitta alla Monsanto, imponendole di pagare un risarcimento per i danni subiti dal giardiniere Dewayne Johnson, 48 anni, malato di cancro. Quest’ultimo aveva trascinato in tribunale l’azienda, oggi di proprietà della tedesca Bayer, attribuendo la propria patologia all’esposizione al glifosato, sostanza alla base del pesticida Roundup.

Il risarcimento chiesto alla Monsanto è stato però ulteriormente ridotto

In prima istanza, la multinazionale fu condannata a versare a Johnson 289 milioni di dollari, tra danni e interessi. Quindi la pena fu sensibilmente ridotta, e al contempo Bayer aveva chiesto di aprire un nuovo processo. Per evitare il peso di un nuovo procedimento, il giardiniere – malato terminale – aveva accettato il nuovo indennizzo, fissato a 78,5 milioni di dollari.

Dewayne Johnson, monsanto
Dewayne Johnson, il giardiniere malato a causa del glifosato, a cui Monsanto deve un risarcimento per l’esposizione al Roundup © Josh Edelson/Afp/Getty Images

Ora, con l’ultima sentenza di lunedì 20 luglio, il risarcimento è stato ulteriormente ridotto a 20,4 milioni. Una decisione accolta come “l’ennesima vittoria” dai legali di Johnson, ma anche come “un passo nella buona direzione” dagli avvocati di Bayer. Che ora si riservano di proporre un ultimo appello, stavolta alla Corte suprema: “Riteniamo – hanno spiegato – che la decisione dei giudici e il pagamento dell’indennizzo non siano compatibili con le prove presentate e con le leggi in vigore”.

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